Insieme alla 14 series Xiaomi ha annunciato HyperOS, il nuovo "sistema operativo" che sostituirà la MIUI nei prodotti dell'azienda. Le virgolette sono dovute al fatto che a sentire le dichiarazioni ufficiali e a leggere del resto il nome (OS sta per sistema operativo) la HyperOS quello è, ma in fondo non si tratterebbe di un OS vero e proprio quanto piuttosto di un'interfaccia utente sulla scia della MIUI, dato che alla base di HyperOS continua ad esserci Android (14) di cui anche la stessa MIUI forniva una reinterpretazione in salsa Xiaomi.
Al di là di dove si preferisca posizionare l'ago della bilancia, se più inclinato verso la definizione di sistema operativo o sul versante opposto, quella di interfaccia utente, al momento ogni lettura è ugualmente valida, mentre nel momento in cui HyperOS sarà disponibile in veste definitiva, stabile, e si potranno fare quindi delle analisi più profonde il panorama sarà più definito. Bisognerà attendere il primo trimestre del 2024, oltre che naturalmente Xiaomi 14 e 14 Pro nel primo gruppo di aggiornamento ci sono tutti gli Xiaomi 13, versioni T incluse, Xiaomi 12T e 12T Pro, Xiaomi 11T e Pad 6.
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RESTRIZIONI 'ANNUNCIATE'
Nelle settimane scorse la community dei possessori di Xiaomi un po' più esperti della media si è attivata a causa del fatto che era diventato totalmente impossibile lo sblocco del bootloader. L'azienda si è giustificata con la manutenzione dei server, poi ha restituito la possibilità di sbloccarlo agli utenti MIUI, ma su HyperOS le cose andranno diversamente. In uno scambio via mail con i colleghi di androidauthority.com, Xiaomi ha confermato che il passaggio ad HyperOS non comporterà lo sblocco più semplice del bootloader, anzi.
Lo sblocco del bootloader, per chi non lo sapesse, è un'operazione di modding "avanzato" dei dispositivi Android. Sbloccarlo è condizione necessaria per ottenere i permessi di root del dispositivo, dunque per installare ROM o recovery custom, o ancora software avanzati come ad esempio Magisk.
Su alcuni sistemi infatti è un'operazione relativamente semplice, si può innescare il processo di sblocco dalle Opzioni sviluppatore delle impostazioni, mentre sugli Xiaomi, anche con la MIUI, è sempre stato abbastanza complesso. L'azienda, sentita dai colleghi di androidauthority.com, spiega che il processo è reso difficile per "proteggere la sicurezza del dispositivo, evitare perdite di dati e fornire agli utenti un'esperienza d'uso più sicura e stabile", ma pare che ci sia l'intenzione di complicarlo ulteriormente.
Col senno di poi si può dire che lo stop perentorio agli sblocchi al bootloader era premonitore dei cambiamenti imminenti, e certo non in direzione di una maggiore semplicità del processo.
NIENTE AGGIORNAMENTI HYPEROS O MIUI PER CHI SBLOCCA
Presto sarà inaugurato un nuovo portale per lo sblocco, ma non basterà richiederlo, attendere l'autorizzazione e sottostare ai requisiti richiesti in precedenza. Secondo indiscrezioni, in Cina sono state introdotte altre condizioni:
- bisognerà raggiungere il livello 5 sulla Xiaomi Community
- il permesso di sblocco del bootloader su HyperOS sarà a tempo, durerà 1 anno
- il permesso concesso a un account darà la possibilità di sbloccare al massimo 3 bootloader (sempre all'interno dell'anno)
- sembra che gli utenti fuori dalla Cina dovranno identificarsi in qualche maniera
- i dispositivi con bootloader sbloccato non dovrebbero ricevere nessun aggiornamento HyperOS (e nemmeno a MIUI) finché rimarrà sbloccato.
Ancora di ufficiale non c'è nulla, per cui i "sembra" e i "dovrebbe" rimarranno fino al momento in cui non ci sarà un documento o una comunicazione di Xiaomi che stabilirà i passaggi per ricevere il permesso di sblocco, e sugli stessi requisiti ancora non si può mettere la mano sul fuoco. Arriveranno delle indicazioni ufficiali, ma l'indirizzo imboccato in Cina con HyperOS è quello di ulteriori restrizioni al processo che conduce allo sblocco del bootloader.