AirBnB ha dettato di recente le nuove regole sulla gestione dei lavoratori: in pratica, tutti avranno diritto di lavorare da remoto, per sempre. Ovviamente sono previste limitazioni e casi particolari, ma in generale chiunque sia alle dipendenze del colosso delle case in affitto potrà d'ora in poi lavorare da casa o da qualsiasi altro luogo, purché all'interno del Paese di residenza. Dunque cosa può essere accaduto?
800.000 CONTATTI
Semplice: AirBnB è stata subissata di richieste di lavoro. Il CEO Brian Chesky ha affermato che
la risposta interna è stata ottima, ma ancor più impressionante è stata la risposta esternamente, perché la nostra pagina di offerte è stata visitata 800.000 volte dopo l'annuncio [dello smart working a tempo indeterminato].
Dopo due anni di pandemia, le persone si sono abituate a lavorare da casa, trovando equilibri ufficio/tempo libero del tutto diversi rispetto a quelli precedenti. É stato più volte riscontrato come la volontà della maggioranza sia quella di non tornare indietro, e molte aziende nel mondo si sono adeguate in nome del "lavora dove sei più produttivo". Non tutti sono d'accordo, è vero, e l'esempio più lampante è Apple che da poco ha fatto tornare in massa i suoi dipendenti ad Apple Park (e non solo).
Quella di AirBnB è stata forse la posizione più netta a favore del lavoro da remoto - anche Twitter, a dire la verità, a inizio pandemia si era espressa a favore, ma con il cambio di proprietà è tutto da (ri)vedere - e ora bisognerà capire come funzionerà nel tempo. Ciò accade in un momento in cui le persone sono tornate a viaggiare, ma in modo diverso come la stessa società di Brian Chesky sottolinea nella documentazione a corredo dei risultati fiscali del primo trimestre 2022.
Le prenotazioni sono cresciute del 32% rispetto al Q1 2019, si torna a passare le vacanze nelle grandi città (+80% rispetto allo scorso anno) e all'estero (con valori triplicati se confrontati con quelli del Q1 2021). Prenotazioni che tuttavia sono in parte cambiate: si tende a soggiornare più a lungo, addirittura le prenotazioni superiori a 28 giorni rappresentano la categoria in più rapida crescita. Ai clienti piace anche l'opzione Date flessibili introdotta a febbraio dello scorso anno: è stata utilizzata più di 2 miliardi di volte.
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