La seconda generazione dell'AirTag di Apple potrebbe arrivare sul mercato non prima della metà del 2025. Stando a quanto riportato da Bloomberg, che ribadisce quanto riportato a inizio anno, la società di Cupertino starebbe attualmente completando i test di produzione con i partner asiatici del nuovo tracker, nome in codice "B589", che dovrebbe integrare un chip UWB, lo stesso che è stato utilizzato sugli iPhone 15, che offre funzionalità di localizzazione migliorate rispetto a quelle all'attuale versione.
Il chip U1 di Apple, ricordiamo, ha debuttato per la prima volta nell'iPhone 11 e da allora è stato integrato quasi in ogni modello di iPhone oltre che negli AirTag, nell'Apple Watch Series 6 e successivi, nell'HomePod mini, nell'HomePod di seconda generazione e nella custodia di ricarica degli AirPods Pro di seconda generazione.
Queste nuove indiscrezioni confermerebbero quanto affermato alla fine dello scorso anno dall'analista Ming-Chi Kuo, secondo cui la produzione di massa dell'AirTag di seconda generazione era stata rinviata dal quarto trimestre del 2024 all'inizio del 2025. L'analista non aveva specificato il possibile motivo di questa decisione ma aveva affermato che il nuovo AirTag sarebbe stato maggiormente integrato con il visore di realtà mista di Apple, il Vision Pro.
Secondo quanto affermato nei mesi scorsi da Mark Gurman, autorevole giornalista di Bloomberg, Apple semplicemente "non avrebbe fretta" di far uscire un nuovo modello sia perché non ci sarebbe molta concorrenza sul mercato, sia perché gli attuali, lanciati nel 2021, “funzionano ancora abbastanza bene e offrono la maggior parte delle funzionalità che si desiderano" da questo tipo di prodotto.
Inoltre, alla base di questo slittamento, ci sarebbe anche l'eccessivo inventario ancora disponibile. Apple, infatti, avrebbe prodotto un quantitativo di AirTag decisamente superiore all'effettiva domanda. Di conseguenza, nei suoi magazzini ci sarebbe ancora molto invenduto che andrà necessariamente smaltito prima dell'arrivo di una nuova versione.
Nei giorni scorsi, ricordiamo, a distanza di un anno dall'avvio da parte di Apple e Google dello sviluppo di una specifica di settore congiunta, sia su Android 6.0 e versione successive che su iOS 17.5 è stata resa disponibile la nuova funzionalità chiamata Detecting Unwanted Location Trackers (DULT).
Grazie al DULT gli utenti di iPhone e di device basati su sistema operativo Android riceveranno un avviso “tracker in viaggio con te” qualora venisse rilevato il tracciamento prolungato nel tempo da parte di un dispositivo di localizzazione Bluetooth sconosciuto, indipendentemente dalla piattaforma a cui è accoppiato. Una volta ricevuto l'avviso, l'utente potrà visualizzare l'identificatore del tracker, fare in modo che il tracker riproduca un suono in modo da poterlo rintracciare e capire come disabilitarlo.