Per aumentare la sicurezza cibernetica delle infrastrutture critiche dell’Italia e per proteggere meglio i dati sensibili di noi cittadini non è sufficiente, da parte delle aziende strategiche del Paese e delle Pubbliche amministrazioni, limitarsi a vedere e acquistare le tecnologie presenti sul mercato, che in molti casi non italiane. È necessario stimolare la nascita di startup italiane specializzate in cybersecurity, sostenerle economicamente e poi favorire il loro inserimento nell’ecosistema digitale nell’incontro con aziende e PA.
Con questa ambizione è nato il “Cyber Harbour”, lanciato, ieri a Torino presso il Lingotto, su iniziativa del gruppo Enel, di Planven Entrepreneur Ventures, fondo che gestisce 320 milioni di dollari da investire soprattutto nel settore cyber, e di Nozomi Networks, azienda italiana specializzata in cybersecurity, che opera a livello globale.
Il Sottosegretario Butti: “Enel mette a disposizione del progetto la sua eccellenza anche nel campo del cybersecurity”
“Il Governo accoglie con entusiasmo il laboratorio di Cybersecurity promosso anche da Enel Group, perché abbiamo investito molto sul partenariato pubblico-privato con anche il coinvolgimento delle Università”, ha detto Sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti, presente all’inaugurazione. “Ed oggi Enel”, ha aggiunto, “mette a disposizione la sua eccellenza anche nel campo della cybersecurity per questo progetto”. “Ho potuto, infatti, ammirare il CERT del Gruppo”, ha concluso Butti, “che ogni giorno riceve 4,5 miliardi di eventi cyber e subìto solo 2 gravi nel 2020. Un dato che dimostra l’alta competenza del personale. In linea al principio che anima il Cyber Harbour, ho previsto un fondo, con Cassa Depositi e Prestiti, per le Startup innovative e tra queste anche quelle in cybersecurity“.
Carlo Bozzoli (Enel): “Con il Cyber Harbour abbiamo l’alta ambizione di mettere a disposizione del Paese i nostri casi d’uso“
Carlo Bozzoli, Head of Global Digital Solutions di Enel, ha spiegato: “Con l’inaugurazione del #CyberHarbour abbiamo l’alta ambizione di mettere a disposizione i casi d’uso reali, con i quali ci confrontiamo ogni giorno, per il tessuto industriale e un’opportunità per Startup italiane in Cybersecurity“.
“Il Cyber Harbour sarà una piattaforma aperta anche ai competitor perché in Cybersecurity si coopera anche con i concorrenti, mentre la competizione è sul mercato”, ha detto Yuri Rassega, Head of Cyber Security (CISO) di Enel. “Il Cyber Harbour”, ha aggiunto, “dimostra la capacità italiana in cybersicurezza. Abbiamo bisogno di tecnologie avanzate e aggiornabili in tempo reale in tutti i Paesi in cui opera l’azienda. E occorre spingere le startup e non solo guardare a cosa c’è sul mercato”.