Anche Apple si apre ai pagamenti esterni ad App Store per Netflix, Spotify e altri

2 years ago 211

Dopo la mossa di Google con la quale la casa di Mountain View ha cominciato ad aprirsi ai pagamenti esterni al Play Store per una ristretta selezione di app, anche Apple ha fatto un passo in questa direzione. Nel corso delle ultime ore, infatti, la casa di Cupertino ha aggiornato una pagina del suo portale per sviluppatori nella quale viene ufficialmente data la possibilità, per una categoria di applicazioni, di inserire un collegamento all'interno dell'app che fornisca accesso diretto al sito dello sviluppatore per effettuare acquisti e gestire l'account al di fuori di App Store.

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APPLE APRE AI PAGAMENTI ESTERNI

La svolta arriva anche in seguito alle ripetute multe incassate da Apple negli scorsi giorni a causa della disputa in corso in Olanda - siamo arrivati a quota 50 milioni di euro -, anche se in quel caso il contenzioso verte attorno ad una categoria di applicazioni che non gode - al momento - delle nuove politiche, ovvero quelle di incontri.

La nuova pagina di supporto, infatti, indica che al momento ciò sarà possibile solo per le applicazioni che ricadono nella categoria dei reader, ovvero quelle che permettono di accedere a contenuti in lettura come ad esempio musica, video, riviste, giornali, libri e simili. Ciò significa che il via libera permetterà a servizi come Spotify, Netflix e moltissimi altri che potranno finalmente integrare un sistema di pagamento alternativo che avverrà al di fuori di App Store.

Nel corso degli anni, diverse aziende hanno contestato il monopolio dei pagamenti delle app su iOS, dal momento che Apple ottiene una quota del 15-30% (in base a condizioni specifiche) su ogni transazione effettuata. Questo impedisce da un lato di poter ridurre il costo dei vari abbonamenti - dal momento che bisogna considerare sempre la quota trattenuta da Apple - e dall'altro apre a scenari concorrenza sleale in quanto i servizi offerti dalla casa di Cupertino - come Apple Music, TV+ e altri - non sono soggetti a queste trattenute, quindi possono fruire del 100% dei ricavi generati.

TUTTO PARTE DAL GIAPPONE

Alla base di questo cambiamento c'è l'applicazione di un accordo preso lo scorso anno da Apple con le autorità giapponesi, nel quale l'azienda si era impegnata ad offrire un sistema alternativo per tutte le applicazioni che non offrono beni e servizi digitali acquistabili in app. L'accordo avrebbe dovuto riguardare solo il mercato giapponese, ma sembra che Apple abbia deciso di estenderlo a tutto il mondo proprio per via del fatto che la questione è sotto esame presso diverse corti sparse in tutto il globo, quindi questo cambio di rotta potrebbe essere la via d'uscita da molte di queste cause.

In ogni caso segnaliamo che la procedura non è del tutto automatica ed è richiesto che gli sviluppatori richiedano l'accesso al programma External Link Account Entitlement, in modo che la loro posizione venga regolamentata e che il link interno non venga bloccato in fase di revisione dell'applicazione e dei suoi aggiornamenti.


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