Android 13, riprende il programma beta. Tanti segreti nascosti nel codice

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La distribuzione di Android 13 in versione stabile ha interrotto momentaneamente il programma beta dedicato al nuovo sistema operativo, ma sembra che l'attesa per le nuove build sia ormai giunta al termine. Proprio nelle scorse ore, infatti, Google ha rilasciato la prima versione QPR1 Beta 1 (QPR, ricordiamo, sta per Quarterly Platform Releases) dedicata a tutti i Pixel compatibili con il programma.

Le novità disponibili da subito per gli utenti che hanno installato il nuovo firmware non sono tantissime ma comunque interessanti e riguardano l'inclusione del Safety Center - un hub che gestisce le impostazioni di sicurezza e privacy -, le patch di sicurezza di ottobre, e la funzione Clear Calling - riduce notevolmente i rumori di fondo durante le chiamate -, un miglior supporto per le eSIM (saranno un tema sempre più centrale per tutti), audio spaziale e Bluetooth LE Audio, nuove animazioni per lo split screen, impostazioni per lo stato di salute della batteria, e il ritorno della ricerca unificata.

Insomma, si tratta di tanti piccoli cambiamenti che gli utenti Pixel potranno ricevere anche sui loro dispositivi non in beta quando verrà rilasciato il prossimo Pixel Feature Drop di dicembre, sempre che tutte le novità presenti nella beta riescano ad arrivare anche nel canale stabile. Ma oltre a ciò che è possibile notare a colpo d'occhio, il nuovo firmware include anche tante altre aggiunte nascoste sotto al cofano. Vediamo di cosa si tratta.

LE NOVIT NASCOSTE DELL'UPDATE

A scavare nel codice del firmware ci ha pensato lo sviluppatore Kuba Wojciechowski, il quale ha pubblicato alcune delle sue scoperte sul suo profilo Twitter. Tra queste troviamo due animazioni dedicate al prossimo Pixel Tablet che mostrano il comportamento del dispositivo quando viene connesso ad una basetta speciale. Queste animazioni sembrano confermare che il Pixel Tablet sarà effettivamente anche un Nest Hub con schermo estraibile, come anticipato dai rumor, grazie all'ausilio di una dock dedicata.

Andando ancora più in profondità, Wojciechowski ha anche scoperto alcuni riferimenti a quello che potrebbe essere il prossimo pieghevole di Google, identificato dal nome in codice Felix F10. Ma non solo, visto che il codice include anche informazioni complete riguardo i sensori equipaggiati su tutto il comparto fotografico, ovvero IMX787 come principale, S5K3J1 per lo zoom, IMX386 per l'ultrawide, IMX355 per la frontale interna (stessa di Pixel 6) e un altro S5K3J1 per la fotocamera anteriore esterna.

Il codice poi include anche riferimenti l nuovo T6Pro o tangorpro, il quale dovrebbe essere una variante più prestante del prossimo Pixel Tablet, di cui ancora non si conoscono dettagli. Per finire troviamo anche riferimenti al presunto Pixel 7 Ultra, ovvero Lynx L10, che ora sembra essere equipaggiato con almeno due sensori Sony IMX712, di cui uno dedicato esplicitamente alla fotocamera grandangolare.

SBLOCCO FACCIALE PER PIXEL 6 PRO: NUOVI INDIZI

Concludiamo la parte dedicata alle scoperte citando quella fatta dai colleghi di 9to5Google, i quali hanno scovato nuovi riferimenti dedicati all'introduzione dello sblocco facciale su Pixel 6 Pro. Tra questi troviamo frasi che descrivono meglio il processo di funzionamento, tra cui una che suggerisce che il sistema funziona meglio in piena luce, senza mascherine e occhiali scuri, mentre non c'è alcun problema se si utilizzano normali occhiali da vista.


Queste indicazioni, come sottolinea 9to5Google, suggeriscono che la scansione è affidata esclusivamente alla fotocamera frontale, senza richiedere hardware aggiuntivo. In particolare, quella di Pixel 6 Pro dovrebbe sfruttare la presenza del Dual Pixel Auto Focus per generare la mappa del volto, acquisendo la stessa immagine da due prospettive leggermente diverse.

Tra gli altri dettagli emersi troviamo il supporto ad un solo volto alla volta, la necessità di portare lo smartphone al livello degli occhi durante la registrazione del viso, e indicazioni generali sul livello di sicurezza inferiore di questa soluzione rispetto agli altri metodi di autenticazione. Il nuovo codice dedicato alla funzione è classificato con il nome in codice Traffic Light (semaforo).

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