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Da diversi anni ormai è normale trovare sui due principali sistemi operativi mobile informazioni sullo stato di salute della batteria del proprio dispositivo; a quanto pare con Android 15 Google vuole fare qualcosa di analogo per la memoria di archiviazione. Lo sembra confermare un nuovo commit emerso nel codice sorgente del sistema operativo, scovato dai colleghi di Android Authority.
Anche se molto più lentamente rispetto ai tempi degli hard disk meccanici, anche i chip di memoria allo stato solido inevitabilmente si deteriorano, con il tempo. Si parla di anni e anni, difficilmente una causa di preoccupazione in circostanze normali (uno smartphone ha una longevità decisamente minore rispetto a un PC, tanto per fare un esempio classico). Tuttavia, un guasto o un difetto potrebbero essere più facili da identificare.
Per il momento non ci sono dettagli significativi su come sarà implementata questa novità nel sistema operativo. Il commit si limita a svelare l’esistenza di un’API dedicata a “leggere gli indicatori di salute dei chip UFS, [e mostrarli] sotto forma di percentuale della vita utile residua”. La funzionalità software sarà quindi compatibile solo con i chip UFS (Universal Flash Storage), che per quanto ormai estremamente diffusi non sono proprio universali - su dispositivi economici, soprattutto i tablet, è ancora possibile trovare chip eMMC.
Vale la pena sottolineare che si tratta di informazioni non ancora confermate in via ufficiale: è innegabile che la funzionalità sia in lavorazione, ma potrebbero emergere intoppi e imprevisti in corso d’opera e Google potrebbe essere costretta a posticipare (o addirittura cancellare del tutto) il rilascio. Per essere chiari, non sembra un’eventualità troppo concreta - si tratta di leggere dati e convertirli in una percentuale per la massima facilità di elaborazione da parte dell’utente. Ma è sempre meglio non dare troppe cose per scontate.