Android 16, con la compilazione cloud installare nuove app sarà velocissimo

1 week ago 71

Google sta lavorando a una nuova funzionalità per Android 16 che promette di velocizzare significativamente l'installazione delle applicazioni, soprattutto sui dispositivi di fascia bassa. Si tratta della "compilazione cloud", una tecnologia che cambierà il modo in cui il sistema operativo elabora i nuovi software durante l'installazione.

COSA SUCCEDE QUANDO INSTALLI UN'APP

Quando installiamo una nuova applicazione sul nostro dispositivo Android, il sistema operativo utilizza uno strumento chiamato dex2oat per elaborare i file .dex contenuti nell'APK. File ".vdex", . "odex" e ".art", tutti elementi fondamentali per caricare l'applicazione in modo rapido ed efficiente.

Ora, per un qualsiasi top di gamma completare questa operazione è un gioco da ragazzi. Il processo, in genere, è molto veloce e privo di complicazioni. La storia inizia a farsi differente quando parliamo di smartphone entry-level o un po' datati: generare ed elaborare questi artefatti richiede un discreto numero di risorse, portando spesso a rallentamenti. Android 16 affronterà proprio questo problema, facilitando l'installazione di app complesse anche sui device meno performanti.

LA COMPILAZIONE PASSA AL CLOUD

Con la crescente disponibilità di connessioni internet veloci, Google ha pensato a una soluzione innovativa: invece di generare gli artefatti sul dispositivo, perché non scaricarli direttamente dal Play Store?

La compilazione cloud di Android 16 funzionerà proprio così, bypassando la necessità di eseguire dex2oat durante l'installazione. Il sistema scaricherà i cosiddetti file SDM (Secure Dex Metadata), un nuovo formato introdotto in Android 16 che contiene gli artefatti di compilazione pre-generati. Questi file saranno firmati con la stessa chiave utilizzata per firmare l'APK, garantendo così la sicurezza dell'utente.

Sebbene Android 16 supporterà questa funzionalità, al momento non sembra essere ancora attiva. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che Google deve configurare il Play Store per generare questi artefatti utilizzando dex2oat e poi distribuirli insieme ai file APK durante l'installazione delle app sui dispositivi Android 16.

Insomma, ci siamo quasi, ma sembra che bisognerà aspettare ancora un pochino. Vi terremo aggiornati non appena usciranno nuove informazioni.


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