Mishaal Rahman è ancora con la testa china sulle ultime release di Android. Se nei giorni scorsi, analizzando la beta numero due del prossimo aggiornamento trimestrale per Android 15 dei Pixel, ha documentato i lavori di Google per rendere più personalizzabile la schermata di blocco del robottino verde, nelle scorse ore un'incursione del conosciuto sviluppatore nel codice della Developer Preview 2 di Android 16 ha prodotto un'altra scoperta.
La lente di ingrandimento di Rahman ha evidenziato una nuova API, Writing Tools. Consente agli sviluppatori - e dunque alle app - di scegliere se utilizzare o meno il rimaneggiamento del testo a cura dell'AI. Ormai sappiamo che una delle opportunità garantite dall'intelligenza artificiale è di rimodulare un messaggio o più genericamente un testo a seconda del contesto o dello stile voluto. Ecco, Google ha introdotto in Android 16 un'API a beneficio degli sviluppatori che permette loro di disattivare questa possibilità.
Google spiega che:
I toolkit possono facoltativamente disabilitare [gli strumenti di scrittura AI] dove non sono rilevanti, ad esempio durante l'immissione di password, di numeri, ecc.
In questo modo, in determinati frangenti e contesti, le tastiere non possono leggere e alterare il testo. Gboard ad esempio ha delle funzioni per correggere o riscrivere frasi o concetti utilizzando modelli di intelligenza artificiale generativa in device o in cloud: sui Pixel consente all'AI di intervenire sull'ortografia, sulla grammatica, sulle parole e sull'esposizione di qualsiasi testo. Ha poco senso, del resto, tirare in ballo l'intelligenza artificiale dove c'è da inserire un indirizzo email, una password o ancora un numero di telefono.