La gestione delle app in background è da sempre un problema dell'ecosistema Android (qui trovate i migliori smartphone per autonomia), soprattutto per come è operato dai diversi produttori (date un'occhiata a DontKillMyApp), ma Google al recente I/O ha annunciato di essere al lavoro per una soluzione.
Come riportato dall'ingegnere del software di Android Frameworks Jing Li (qui il video), da un lato i produttori vogliono aumentare la durata della batteria "uccidendo" i processi attivi e dall'altro gli sviluppatori vogliono mantenere i loro processi in primo piano per garantire la funzionalità delle loro app. Google è nel mezzo, e deve cercare di mediare queste due "forze".
Ma come può ottenere questo risultato? Le soluzioni sono molteplici:
- si terrà traccia del consumo della batteria per app con maggiore precisione, consentendo agli utenti di vedere quanta energia sta utilizzando una determinata app quando è in primo piano, in background, o eseguendo un servizio in primo piano
- con l'API JobScheduler, che
- pianificherà i compiti da eseguire quando è più utile per l'utente. Ad esempio, il sistema valuterà quando è probabile che si apra una determinata app per pianificare in modo più efficiente i processi di precaricamento.
- permetterà di sapere quali lavori interrompere quando le risorse di sistema sono scarse o quando il dispositivo inizia a surriscaldarsi
In ultimo però, la soluzione è nelle mani di produttori e sviluppatori. Gli uni non devono imporre regole aggressive di soppressione delle app e i secondi devono creare app più efficienti.