Il lancio di App Tracking Transparency ha cambiato in maniera radicale il mondo della pubblicità su iOS, dando una sonora mazzata a tutte quelle realtà che basavano i propri ricavi sulla targettizzazione e la vendita dei dati personali degli utenti a scopi pubblicitari. Un'azienda come Meta, ad esempio, ha visto i suoi ricavi crollare di quasi 10 miliardi di dollari all'anno a causa dell'implementazione fatta da Apple sulle sue piattaforme.
Certo, questo ha innalzato sensibilmente il livello di privacy e sicurezza, ma sembra che la questione abbia avuto anche un effetto collaterale che si sta riversando direttamente sulle tasche degli utenti. Non si può dire che la notizia ci colga di sprovvista, ma i recenti dati riportati da Apptopia fanno registrare un'impennata senza precedenti dei prezzi degli acquisti in app su App Store, con punte del +40%.
Il grafico che vedete sotto mostra un parallelo rispetto all'andamento dei prezzi su Android. Anche in questo caso notiamo qualche aumento, tuttavia bisogna anche tenere in conto degli effetti dell'inflazione sull'economia reale, che stanno andando ad impattare su ogni aspetto della vita di tutti i giorni, incluso il consumo di contenuti digitali dagli store Android e iOS. Ovviamente non basta la sola inflazione a spiegare l'enorme divario tra le due piattaforme, bensì è stata proprio l'implementazione dell'ATT a dare il via ad una serie di aumenti.
Come dicevamo prima, lo scenario era ampiamente prevedibile, dal momento che le politiche di Apple sulla privacy vanno ad incidere in maniera diretta su uno degli elementi alla base del mercato delle app, ovvero la pubblicità. Questa è infatti in grado di contribuire in maniera importante ai ricavi, permettendo l'esistenza di applicazioni e servizi gratuiti o con costi tutto sommato accessibili.
Questo a patto di accettare che la vera merce di scambio siano in realtà i nostri dati, che vengono trattati e venduti in un mercato parallelo a quello del semplice acquisto dell'app o in app, ma d'altronde una forma di monetizzazione è pur sempre necessaria. Apple ha detto la sua, preferendo puntare alla sicurezza della sua piattaforma anche a discapito di una possibile svalutazione di App Store agli occhi di sviluppatori e utenti.
ABBANDONARE APP STORE? IMPOSSIBILE
Si perché nel momento in cui i prezzi decollano, i consumi si contraggono e questo mette in moto una spirale recessiva che porterà sicuramente gli sviluppatori a guardare con occhi diversi la propria permanenza su App Store o, più verosimilmente, al modello di business scelto. Permanenza che comunque non può essere poi messa in discussione più di tanto, pena il tagliarsi fuori da una fetta di pubblico che notoriamente è più portata a spendere sugli store digitali, anche in considerazione del fatto che persino Google sta valutando di adottare politiche simili su Android. A quel punto è probabile che il mondo di intendere il mercato delle app possa cambiare definitivamente per tutti.