Apple troppo lenta nei confronti delle app truffa su App Store
18 Luglio 2022 0
Nel marzo del 2021 Avast ha condiviso un elenco di oltre 130 app presenti sull'App Store di Apple che avevano l'obiettivo "ufficiale" di offrire un servizio all'utente, quello occulto era però truffarlo. Erano interessate al denaro dei malcapitati, e di scoperte simili, purtroppo, sono piene le cronache. Il punto però è che secondo vpncheck.org il lavoro di Apple per rimuoverle o ospitarne una versione sicura sul negozio virtuale per iPhone, iPad e Mac è proceduto e procede con estrema lentezza.
Il portale ha stimato che oltre un anno dopo la pubblicazione dell'elenco (lo trovate al link in VIA), circa il 60% di quelle app mietono ancora vittime: il mese scorso 84 app fraudolente delle 133 individuate da Avast sono ancora su App Store a svolgere il loro mestiere occulto, per un giro d'affari (ma forse sarebbe meglio dire "di raggiri") che sempre secondo le stime del portale nel solo mese di giugno ha raggiunto quota 8,6 milioni di dollari. Proiettando il dato sull'intero anno la stima è di 103,2 milioni di dollari.
Le app in questione sono delle fleeceware, etichetta affibbiata a quei software che di per sé non sono dei malware ma che si impossessano comunque del denaro dei malcapitati attraverso abbonamenti di cui l'utente è totalmente all'oscuro, nascosti in postille e descritti sommariamente. In genere attirano gli utenti con periodi di prova gratuiti per addebitare poi degli abbonamenti non richiesti. È una pratica, purtroppo, ben rodata, a cui un paio di anni fa abbiamo dato spazio in questo articolo.
La lentezza di Apple dunque peserebbe sulle tasche degli utenti ignari, e l'opinione del portale è che non sia un caso. Apple infatti guadagna sulle commissioni, per cui ogni transazione effettuata sulle app dell'App Store, ottenuta con l'inganno o meno, genera un'entrata per la compagnia. Di contro le dichiarazioni di Cupertino sono sempre state molto risolute sul tema della sicurezza. Apple si è opposta con forza al sideload delle app, adducendo la motivazione che la sicurezza dell'utente, scaricando le app altrove e non dal super sicuro App Store, ne uscirebbe indebolita.
Per rendere credibili le parole però l'App Store andrebbe blindato per davvero. E sembra ci sia ancora del lavoro da fare.