Apple sarebbe vicina ad un accordo con OpenAI per integrare ChatGPT negli iPhone

6 months ago 113

Dopo aver sondato nei mesi scorsi una potenziale partnership per Gemini di Google, con cui le trattative sarebbero ancora in corso, Apple avrebbe già stretto un accordo con OpenAI per utilizzare la sua tecnologia sugli iPhone, come parte di un progetto più ampio volto a integrare funzionalità di intelligenza artificiale generativa in tutte le prossime release dei suoi sistemi operativi.

SU STAREBBERO FINALIZZANDO I TERMINI

Stando a quanto riportato da Bloomberg, che cita persone a conoscenza della questione che hanno chiesto di rimanere anonime, le due parti starebbero attualmente finalizzando i termini di licenza che dovrebbero consentire l'utilizzo delle funzionalità di ChatGPT in iOS 18. Tuttavia, secondo la testata giornalistica, che già aveva parlato nei mesi scorsi di un'intensificazione delle discussioni tra Apple e OpenAI, attualmente non sarebbe previsto nessun annuncio ufficiale.

Il debutto di Apple nel settore dell'intelligenza artificiale generativa è previsto nel corso della WWDC, la conferenza mondiale dedicata agli sviluppatori che si terrà a inizio giugno. La società di Cupertino, anche in questo caso, non farà da apripista arrivando dopo aziende come Google, OpenAI e Microsoft che sono già decisamente avanti nello sviluppo di funzionalità AI che hanno già integrato nei loro dispositivi e nelle loro applicazioni.

APPLE PUNTA ALL'AI ON DEVICE

Essendo sempre molto attenta e focalizzata sulla protezione della privacy degli utenti, Apple starebbe principalmente puntando all'intelligenza artificiale "on device", ossia generata direttamente sul dispositivo dell'utente, senza nessuna trasmissione e ricezione di dati. In questo modo, non solo si garantirebbe una maggiore privacy ma si consentirebbe anche di ottenere risposte e informazioni più rapide e in assenza di rete oltre a un minor costo di gestione. OpenAI, ad esempio, spende circa 12 centesimi ogni 1.000 parole generate da ChatGPT a causa dei costi del cloud computing.

Per riuscire in questo obiettivo, oltre a sviluppare processori con una NPU decisamente potente, come il nuovo M4 annunciato nei giorni scorsi, Apple avrebbe iniziato anche a realizzarsi dei server cloud che avranno proprio il compito di elaborare queste attività AI più avanzate tenendo più al sicuro i dati degli utenti. In pratica, i compiti AI più semplici ma con più dati degli utenti potrebbero essere gestiti "on device", quelli più complessi, ma con meno dati, tramite server cloud.

"Crediamo nel potere di trasformazione e nella promessa dell'intelligenza artificiale e crediamo di avere vantaggi che ci differenzieranno in questa nuova era, inclusa la combinazione unica di Apple di integrazione perfetta di hardware, software e servizi"

Queste sono le parole che l'amministratore delegato di Apple, Tim Cook, ha pronunciato nel corso della recente chiamata agli utili interrogato sul futuro di Apple relativamente alle funzioni di AI. In passato, Cook aveva anche dichiarato di utilizzare personalmente ChatGPT di OpenAI, ritenendo comunque che c'erano ancora "una serie di problemi che devono essere risolti".

SIRI DIVENTERA' PIU' COLLOQUIALE

I problemi potrebbero essere proprio quelli relativi alla privacy degli utenti. L'intelligenza artificiale generativa, come sappiamo, ha bisogno di essere alimentata per riuscire a migliorare nel tempo. Per farlo, ovviamente, ha bisogno di conoscere l'utente, di attingere ai suoi dati che deve elaborare su dei server esterni. Di conseguenza, è decisamente importante informare l'utente e trattare i dati con la massima trasparenza.

Secondo quanto riportato dal NYT, la decisione di finalizzare l'accordo con OperAI sarebbe arrivata dopo che Craig Federighi e John Giannandrea, rispettivamente vice presidente senior del reparto ingegneria del software e vice presidente senior del Machine Learning and AI Strategy, avrebbero trascorso settimane a testare il chatbot di OpenAI. Ovviamente, l'uso di ChatGPT avrà fatto sembrare decisamente antiquato l'assistente vocale SIRI che, a partire da iOS 18, dovrebbe diventare più colloquiale e versatile.

Piuttosto che competere direttamente con ChatGPT, tuttavia, pare che Apple si sia comunque concentrata sul rendere il suo assistente migliore nella gestione delle attività che già svolge, tra cui impostare timer, creare appuntamenti sul calendario e aggiungere elementi in una lista della spesa oltre a riassumere i messaggi di testo.


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