Apple spiega perch Stage Manager esclusivo degli iPad con M1
09 Giugno 2022 0
iPadOS 16 si prepara a dare una ventata di freschezza all'esperienza d'uso degli iPad dotati di SoC Apple M1 grazie al debutto della funzionalità Stage Manager, che consente di migliorare in maniera considerevole le capacità multitasking dei tablet della casa di Cupertino.
Ieri vi abbiamo dato una prima panoramica di come cambia l'utilizzo di iPad con iPadOS 16 e in tanti hanno espresso la propria delusione riguardo al fatto che queste novità siano riservate ad una ristretta categoria di iPad, lasciando a bocca asciutta i possessori di moltissimi modelli Pro che non potranno accedere alle funzionalità complete del nuovo sistema operativo.
In fase di presentazione Apple non ha spiegato il motivo per cui Stage Manager è un'esclusiva dei modelli con M1, tuttavia anche dallo scambio di commenti del precedente articolo - che trovate qui sopra per comodità - è emerso come uno dei principali motivi dietro questa scelta potesse essere legato al quantitativo di RAM a disposizione degli iPad con M1, i quali partono tutti da almeno 8 GB, mentre i modelli meno recenti si fermano a 4 e 6 GB.
Ma queste erano più che altro supposizioni, che però oggi trovano conferma in un recente intervento da parte di Apple, che ha spiegato ai colleghi di Digital Trends il motivo dietro questa scelta. Per farla breve, il principale fattore che determina il supporto a Stage Manager è proprio il quantitativo di RAM fisica presente sul dispositivo, ma ci sono anche altri piccoli dettagli interessanti. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
STAGE MANGER SOLO SU M1: ECCO PERCH
Nel rispondere a Digital Trends, Apple ha enfatizzato il ruolo della RAM nella decisione di supportare o meno Stage Manager, ma ha anche ribadito l'importanza di un'altra funzione di iPadOS 16 esclusiva degli iPad con M1, ovvero la possibilità di accedere alla memoria di swap, pari a sino a 16 GB in base alle esigenze.
Su questo punto c'è un'importante precisazione da fare, ovvero quali modelli effettivamente supportano questa possibilità. La pagina ufficiale delle funzionalità di iPadOS 16 riporta che la memoria di swap è abilitata sugli iPad Air di quarta generazione con più di 256 GB e sugli iPad Pro 11 e 12,9" rispettivamente di terza e quinta generazione (quelli con M1), in questo caso senza fare distinzioni di memoria.
Ovviamente la menzione ad iPad Air di quarta generazione è un errore, in quanto la frase di Apple non menziona "quarta generazione e superiori" e non viene incluso neanche iPad Mini di sesta generazione, che dispone delle stesse specifiche tecniche sul fronte delle memorie (sempre 4 GB di RAM e 64/256 GB, qui la recensione) a fronte di un chip più avanzato di Air 4 (A15 Bionic contro A14 Bionic). Il riferimento è quindi ad iPad Air di quinta generazione, l'unico Air con M1 (ve lo abbiamo raccontato nella sua recensione).
Oltre a ciò è interessante constatare come il supporto alla memoria di swap sia presente solo sul modello da 256 GB, mentre quello base da 64 GB sembra non poter accedere a questa possibilità. Questo ci fa capire che la presenza della memoria di swap è un elemento importante ma non fondamentale per Stage Manager; in assenza dello swap si incorre semplicemente in un maggior numero di processi bloccati in background, ma resta comunque possibile accedere alla nuova interfaccia.
PERCH NON SU IPAD PRO 2020?
Sorge quindi spontanea una domanda: come mai iPad Pro 2020 - dotato di SoC A12Z Bionic, 6 GB di RAM e almeno 128 GB di memoria interna (qui la nostra recensione del tempo) - è stato tagliato fuori dai giochi? Anche in questo caso ci viene in aiuto l'intervento di Apple, il quale sottolinea che al momento M1 è il suo unico chip mobile in grado di gestire in maniera soddisfacente lo swap della memoria tra RAM e storage, rendendo invisibile per l'utente il trasferimento dei dati che permette ad un'app di tornare attiva anche dopo essere stata parcheggiata nella memoria di swap.
Considerando che iPad Air di quinta generazione è in grado di gestire Stage Manager anche senza swap per via dei suoi 8 GB di RAM, iPad Pro 2020 si trova in una posizione sfortunata, in cui la sua memoria RAM è superiore rispetto a quella degli altri iPad ma non basta e il suo SoC è potente ma deriva da un'architettura troppo vecchia - è pur sempre basato su A12 Bionic del 2018 - e quindi non in grado di supportare correttamente una funzione introdotta 4 anni dopo la sua progettazione.
SI SAREBBE POTUTO FARE DI PI?
Probabilmente, se Apple avesse voluto, si sarebbe potuto trovare il modo per permettere a questo iPad di accedere ad una versione ridotta di Stage Manager per poter essere compatibile con i suoi 6 GB di RAM, ma in fin dei conti non sarebbe cambiato molto rispetto al multitasking a 3 app già disponibile da tempo.
L'implementazione forzata della memoria di swap non è invece una buona idea, in quanto abbiamo visto più volte come - specialmente in ambito Android - l'utilizzo di questa risorsa non sempre restituisce una buona fluidità per le applicazioni che transitano da uno stato all'altro. Vedremo se anche gli iPad con M1 soffriranno di questi problemi o se effettivamente il SoC è in grado di fare la differenza anche in questo caso.