Sono arrivate le prime recensioni di Apple Vision Pro, il futuristico visore per la mixed reality della mela che vuole portare gli utenti nell'era dello spatial computing. I primi giornalisti a provare Vision Pro sono stati quelli di The Verge, del Wall Street Journal, di CNET e di CNBC: è quindi su queste recensioni che ci siamo basati per scrivere questo articolo, in cui riportiamo alcune prime impressioni. Vi rimandiamo alle recensioni complete delle singole testate per leggerne di più.
In generale, Apple Vision Pro non ha convinto fino in fondo: tutti i giornalisti che lo hanno provato sottolineano come sia un dispositivo incredibilmente innovativo, con un hardware (e spesso anche un'esperienza utente) nettamente migliore di tutti gli altri visori VR disponibili sul mercato, ma dalle recensioni citate sembra che ci vorrà ancora un po' prima dell'era dello spatial computing, perché i limiti tecnici (e non solo) esistono, e sono anche importanti.
Tutte le recensioni hanno pro e contro simili, che potremmo riassumere così:
Pro:
- Hardware e display eccellenti, con un'ottima esperienza di passthrough per vedere il mondo reale
- Sistema di controllo con sguardo e mani futuristico
- Fantastico supporto all'ecosistema Apple, con ottima integrazione con altri dispositivi e tante app iOS già disponibili
- Ottima fusione di mondo reale e virtuale, con tante ottime intuizioni per lo spatial computing
Contro:
- Troppo costoso
- L'interazione basata su sguardo e mano ha importanti limitazioni
- Il video passthrough, per quanto sia il migliore mai visto, ha i soliti limiti del video passthrough (angolo di visione limitato, sfocatura durante il movimento, qualità inferiore con poca luce)
- Pesante e con batteria esterna
Praticamente tutti i giornalisti che l'hanno provato hanno bocciato le Personas (ossia gli avatar 3D per le videochiamate), che risultano troppo finte e ingessate. La funzione è ancora in beta, quindi si spera che Apple riuscirà a tirar fuori qualcosa di meglio.
Inoltre, la funzione Eyesight, ossia quella che dovrebbe mostrare gli occhi sui display esterni, non funziona come previsto: spesso l'immagine degli occhi è sgranata, confusa, e anche quando funziona "bene" ci sono comunque tutti i limiti di guardare negli occhi una persona tramite un display (riflessi, ditate sullo schermo, etc).
Tutti i giornalisti hanno lodato l'esperienza di guardare film e serie TV (in 2D o 3D), sostenendo che Vision Pro è praticamente perfetto per sostituire una gigantesca TV (fino a 100").
Inoltre, anche se la tastiera virtuale è praticamente inusabile e c'è bisogno di collegarne una fisica via Bluetooth, sembra che in generale abbia convinto come strumento di lavoro, grazie alla possibilità di affiancare qualsiasi numero di finestre e "fissarle" al mondo reale (splendido l'esempio di Joanna Stern del WSJ che attacca i timer della cottura direttamente sopra la pentola con l'acqua per la pasta e sopra la padella col soffritto).
Al contempo, tutti coloro che l'hanno provato hanno lamentato una certa fatica dopo ore di utilizzo, perché Vision Pro pesa e neanche poco. Inoltre, una frase comune che salta fuori dalle varie recensioni è che sembra magico, finché non lo è più: ad esempio, anche se il sistema di controllo dell'interfaccia basato su sguardo e mani è futuristico, dover fissare un elemento e accertarsi che sia "evidenziato" per cliccarlo è un tipo di interazione meno naturale del clic del mouse, e capita che il Vision Pro perda traccia delle mani e renda l'esperienza frustrante.
Nilay Patel di The Verge sottolinea anche come usare Vision Pro sia un'esperienza solitaria: nonostante tutti i tentativi di Apple di provare a rendere accettabile l'idea di usare il visore anche con altre persone intorno, si crea comunque una netta separazione tra chi utilizza il Vision Pro e il mondo esterno, anche considerando che l'utente non può in alcun modo condividere la propria esperienza (insomma, bello guardare i film su un monitor virtuale gigantesco, meno bello guardarli da solo).
Un aspetto che sembra aver convinto tutti, invece, è la possibilità di rivivere ricordi in tre dimensioni, tramite i video spaziali che possono essere registrati con iPhone 15 Pro o direttamente con Vision Pro.
Nel complesso, tutti coloro che l'hanno provato sembrano concordi che il futuro di spatial computing proposto da Apple è allettante e sembra davvero il futuro, ma che la tecnologia che abbiamo a disposizione ha ancora dei limiti importanti, che non consentono di far "sparire" il Vision Pro come dispositivo come Apple vorrebbe, portando quindi a un'esperienza utente spesso sorprendente, ma con dei limiti che riportano l'utente alla realtà, e a ricordarsi che ha addosso un visore VR e non vive ancora in un film Marvel.