Arm corteggia NVIDIA e Intel per aiutarla con la sua quotazione in borsa | Rumor

1 year ago 138

In preparazione dell’offerta di pubblico acquisto (IPO), Arm sta cercando di convincere NVIDIA e Intel a diventare suoi Anchor Investor: lo sostengono report di Bloomberg e del Financial Times usciti nelle scorse ore. Un anchor investor è un investitore che acquista un pacchetto di azioni dell’azienda che vuole quotarsi prima che ciò avvenga: è una tecnica usata per garantire più stabilità all’IPO e in un certo senso rassicurare/offrire garanzie agli altri potenziali investitori.

La notizia è particolarmente interessante se si considera che appena qualche anno fa NVIDIA aveva cercato di acquisire Arm rilevandola dalla sua attuale proprietaria, la giapponese SoftBank; l’affare non è andato in porto per via dell’opposizione di diverse autorità antitrust a livello mondiale. Vale la pena osservare che recentemente Arm ha anche stretto una partnership con Intel per la produzione di semiconduttori sul processo di Intel a 1,8 nanometri.

Gli Anchor Investor vengono generalmente impiegati quando l’azienda che cerca di quotarsi opera in un mercato difficoltoso; ed è certamente il caso di quello dei semiconduttori - non solo la concorrenza si prospetta molto serrata in futuro, con sempre più aziende interessate a progettare in autonomia i propri chip, ma dopo il grande boom del periodo di pandemia si vive in una fase di significativo calo della domanda. Avere al proprio angolo colossi del calibro di NVIDIA e Intel potrebbe aiutare Arm a raggiungere l’obiettivo di raccogliere almeno 10 miliardi di dollari dall’IPO.

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Secondo le fonti è coinvolto personalmente nell’iniziativa Masayoshi Son, fondatore e attuale amministratore delegato di SoftBank. Non è perfettamente chiaro a che punto siano i negoziati (e soprattutto cosa intenda mettere sul piatto Arm/SoftBank, ma pare che sia NVIDIA sia Intel abbiano già contattato le autorità competenti per capire se ci potrebbero essere problemi o complicazioni di natura legale. Preoccupazione legittima soprattutto per NVIDIA, che come dicevamo è stata costretta ad abbandonare l’acquisizione da USA e UE.

Entrambe le società, in ogni caso, ipotizzano investimenti relativamente modesti, almeno per i loro standard - si parla di “qualche centinaio” di milioni di dollari. Per ora né Intel né NVIDIA hanno voluto rilasciare commenti o dichiarazioni pubbliche sulla questione. Arm intende quotarsi in borsa (presso il NYSE o New York Stock Exchange, per la precisione) entro la fine di quest’anno.


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