Aspettando Diablo Immortal: quattro chiacchiere con gli sviluppatori

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Diablo Immortal sta per sbarcare su Android e iOS - è atteso per il prossimo 2 giugno - e in attesa provarlo nuovamente abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con il team di sviluppo - tra cui anche Wyatt Cheng, lead designer di Diablo - e scoprire qualche dettaglio interessante in più sul titolo in uscita.

D'altronde il 2 giugno si concluderà un calvario durato quasi 4 anni, sin dall'annuncio avvenuto durante il BlizzCon 2018 che al tempo aveva scatenato reazioni non propio positive da parte dei fan. Oggi il mood attorno al gioco è cambiato decisamente, anche grazie a diverse sessioni alpha e beta che hanno permesso ai giocatori di cominciare a mettere le mani sul titolo e a prenderci confidenza, scacciando quindi parte della diffidenza manifestata alla presentazione.

IL PAY TO WIN NON UN'OPZIONE

Se, touch screen alla mano, il gioco ha saputo convincerci (lo abbiamo provato anche noi verso la fine del 2021) per via della solidità del gameplay e delle scelte stilistiche, alcuni aspetti emersi durante la beta hanno sollevato diversi dubbi riguardo l'elefante nella stanza: il sistema di monetizzazione. Inutile nasconderselo, quando un titolo di questo calibro viene presentato come un free to play ci si chiede sempre dove si nasconda la fregatura (aka: dove si sganciano i soldi) e lo shop integrato nel gioco sembrava aver già fornito una risposta abbastanza amara.

Nel corso dell'intervista il team di sviluppo di Diablo Immortal ha però voluto fugare ogni dubbio riguardo una possibile deriva pay to win del titolo, garantendo che Immortal punterà sempre e comunque verso un'esperienza di crescita e sviluppo del personaggio legata fortemente al gioco stesso, non a quanti euro verranno spesi nello shop.

Per poter garantire ciò, il team ha assicurato che il negozio digitale di Immortal non includerà mai elementi come bonus ai punti esperienza o la possibilità di comprare direttamente l'equipaggiamento; per ottenere i migliori equip e per portare su la propria classe occorrerà investire il proprio tempo nelle attività in game, dai Rift - pensati per offrire una sfida rapida di circa 5 minuti - ai più corposi Dungeon - durano circa 10 minuti -, sino ai Raid più lunghi e articolati.


Il dubbio che il giocatore pagante potesse essere avvantaggiato è arrivato a causa dell'esistenza di un particolare oggetto che può anche essere acquistato, ovvero i Legendary Crest, dei consumabili che aggiungono dei modificatori all'Elder Rift e che garantiscono migliori ricompense in termini di gemme leggendarie e altri drop. Si tratta quindi a tutti gli effetti di un elemento che avvantaggia i giocatori che spendono valuta reale, tuttavia - stando al team - il fatto che non assegnino dei drop diretti specifici rende le Crest utili ma non indispensabili per accelerare la progressione.

Resta da capire nel concreto se questa aspettativa verrà rispettata, tuttavia la buona fede di Cheng - è lui che è sceso in questi dettagli - verso la volontà di non cedere al pay to win è stata evidenziata dalla scelta di rendere del tutto gratuita una funzione molto particolare e richiesta dai giocatori: la possibilità di cambiare classe.

SI POTR CAMBIARE CLASSE, CON DEI PICCOLI LIMITI

Provando la beta di Immortal è emerso subito un dettaglio che stona rispetto alle altre produzioni Blizzard, ovvero un numero di slot personaggio estremamente limitato che non permette di creare un PG per ognuna delle classi di gioco. Anche questo elemento è stato inizialmente interpretato come una possibile fonte di monetizzazione (magari attraverso account premium con più slot o la possibilità di comprarne di aggiuntivi), ma anche in questo caso Cheng ha dato una spiegazione convincente per la scelta e un'alternativa molto interessante.

Rispetto agli altri titoli della serie, Diablo Immortal vuole offrire un approccio al gioco fortemente incentrato sullo sviluppo di un singolo personaggio, legando in maniera molto forte i progressi del giocatore al suo PG, senza che questo debba ricorrere alla creazione di personaggi secondari - i cosiddetti alt - per testare le altre classi o per svolgere una determinata istanza.


Per compensare questa decisione, Diablo Immortal offrirà (non al lancio) la possibilità di cambiare classe del proprio personaggio e di mantenere tutti i progressi, gli oggetti e l'equipaggiamento, senza andare a perdere nulla di ciò che si è ottenuto sino a quel momento. Come anticipato prima, il cambio classe sarà gratuito, tuttavia sarà sottoposto ad un vincolo temporale prima di poter essere utilizzato di nuovo.

Il team non ha ancora deciso se questo sarà di una settimana o di un mese, tuttavia la logica dietro questa scelta è quella di voler comunque spingere il giocatore a dedicarsi in maniera abbastanza seria verso una particolare classe, lasciandogli però la possibilità di rivedere il suo percorso qualora non sia convinto dello stile di gioco di quella scelta. Insomma non ci troviamo davanti ad un approccio alla Final Fantasy XIV, dove il cambio classe avviene in un istante e può essere fatto in qualsiasi momento per adattarsi meglio all'evento che si vuole affrontare. Immortal lascia una certa flessibilità al giocatore, ma non vuole spingerla all'estremo, offrendo quindi una soluzione tutto sommato bilanciata che potrebbe accontentare tutti.

ANCHE SU PC, MA CON UN OCCHIO DI RIGUARDO PER IL MOBILE

Nonostante le dichiarazioni del 2018 avessero detto il contrario, sappiamo che Diablo Immortal arriverà anche su PC con una open beta che prenderà il via proprio al day one della versione mobile. Durante l'intervista ci è stato riconfermato che il gioco supporta pienamente il cross play e la cross progression tra tutte le piattaforme, garantendo quindi una buona flessibilità per chi vuole passare da una piattaforma all'altra.

Ci sono stati diversi motivi che hanno spinto il team di Immortal a portare il gioco anche su PC, tra cui la volontà di semplificare lo streaming del titolo ai giocatori che avevano intenzione di streammare la versione mobile, dandogli quindi un client da cui effettuare la stessa operazione con più facilità. Oltre a ciò c'è stata anche l'intenzione di non scontentare tutti i fan che nel 2018 erano rimasti delusi dall'esclusione del PC - storica piattaforma di Diablo - tra quelle supportate dal gioco.

Nonostante ciò, Diablo Immortal resta un gioco con un grande focus sulla componente mobile; è questa la piattaforma di riferimento per cui è stata pensata l'esperienza. Il battle system di Immortal è stato concepito per il touch o al massimo per un controller, completamente supportati anche sulla versione mobile. Ci è anche stato garantito che, a differenza di altri titoli mobile, Immortal funzionerà su Android e iOS con una vasta gamma di pad e che presto verrà pubblicata una lista - in continua espansione - contenente quelli già testati internamente.

Ciò significa che non ci saranno limitazioni di alcun tipo all'esperienza di gioco che possano essere ricondotte al sistema di controllo usato; che sia il touch screen, il controller o mouse e tastiera, tutti i giocatori potranno accedere a tutte le modalità di gioco e non noteranno alcuna differenza, nemmeno quando viene fatto il cross play tra un utente mobile e uno PC.

UN VERO DIABLO, MA MOBILE

Adattare l'esperienza di Diablo al mondo mobile è stata una sfida non da poco, ma Cheng e il suo team concordano sul fatto che non sia stato sacrificato nulla di ciò che rende Diablo Immortal un vero Diablo. L'appuntamento è quindi fissato per il 2 giugno (e contando che sarà festa, tutti avranno un po' di tempo libero per provarlo), quando finalmente si apriranno i server per tutti e si potrà cominciare la propria corsa verso il livello 60. Gli aggiornamenti futuri introdurranno sicuramente nuove classi e nuove zone, ma per il momento Immortal ha già tantissima carne al fuoco da offrire ai nuovi giocatori (e non solo) che si avvicineranno per la prima volta alla serie.


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