ChromeOS consentirà a breve di gestire l'accesso alla posizione da parte delle app

8 months ago 175

Negli ultimi tempi ChromeOS ha ricevuto diversi controlli legati alla privacy, con la possibilità di scegliere le autorizzazioni legate all'accesso a microfono e webcam da parte delle app, e ora sta per arrivare anche quello per la localizzazione (sapete come funziona ChromeOS?). 

La novità, scoperta dai ragazzi di 9to5Google, riguarda appunto la possibilità di scegliere se un'app Android, un'app web in Chrome o i servizi di sistema possono accedere alla vostra posizione.

Bisogna notare che questa impostazione disabilita specificamente i servizi di localizzazione di Google, ma le app e i siti web potrebbero comunque recuperare la vostra posizione utilizzando l'indirizzo IP.

In questo contesto, inoltre, Google sta aggiungendo anche "autorizzazioni granulari a livello di applicazione su fotocamera, microfono e servizi di geolocalizzazione" per app web e Android, che appariranno come potete vedere nell'immagine sotto.

Queste novità, insieme alla possibilità di autorizzare l'accesso alla posizione, arriveranno su ChromeOS entro la prima metà del 2024.

Per quanto riguarda i clienti aziendali, invece, un settore su cui Google punta molto, ChromeOS sta per ricevere un'opzione per il recupero sicuro dei dati locali.

La GrandeG infatti sta promuovendo alle aziende ChromeOS come un'alternativa più sicura a macOS e Windows 11 attraverso un rapporto preparato appositamente.

Inoltre la casa di Mountain View sta estendendo le politiche di prevenzione della perdita di dati (DLP) e le regole di livello aziendale ai file locali. Per farlo ha avviato partnership con Okta on Device Trust Connector e Splunk per un'app ChromeOS per "informazioni approfondite sull'utilizzo del dispositivo e sulle potenziali minacce".

Si inserisce quindi in questo contesto una nuova funzione descritta in questo modo: "Quando gli utenti sbagliano o dimenticano le loro password, ChromeOS richiede che l'utente abbia accesso al proprio account e al proprio dispositivo fisico per ripristinare i dati locali".

I tentativi di ripristino sono "connessi in un registro persistente a prova di manomissione in modo da preservare la privacy, assicurando che tutti i tentativi di accesso non autorizzati siano immediatamente rilevati".

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