Come viene costruita una moto da campioni: all'interno della fabbrica di Borgo Panigale

5 months ago 135

Il marchio Ducati si è imposto negli anni come uno dei più importanti al mondo nel settore delle moto. Tra i modelli prodotti ci sono ormai nomi iconici: Panigale, Diavel, Scrambler, Monster, senza parlare delle moto sportive che corrono nel campionato del mondo di MotoGP, le pluripremiate Desmosedici GP.

Ma come nasce tutto questo? Per scoprirlo siamo andati a visitare gli stabilimenti Ducati a Borgo Panigale, a pochi chilometri da Bologna. Questo è il luogo dove vengono prodotte la maggior parte delle moto dell'azienda, e dove ha sede anche il reparto speciale Ducati Corse che si occupa di tutte le competizioni sportive.

Si è trattata di una tappa importante per capire la filosofia Ducati, che abbiamo vissuto nel percorso verso l'Autodromo del Mugello per visitare i box del team Ducati Lenovo e scoprire tutte le tecnologie a marchio Lenovo che vengono utilizzate in MotoGP.

Come funziona la Fabbrica Ducati

Lo stabilimento di Borgo Panigale è il più importante tra quelli di Ducati, che ha altre fabbriche in Brasile e Thailandia per coprire i mercati extra europei.

Si tratta di una vera e propria sede storica, attiva sin dal 1926, che ovviamente nel corso degli anni ha subito rinnovamenti e ampliamenti costanti.

Allo stato attuale, la fabbrica ha un aspetto super moderno: è divisa in diversi settori, dedicati alla produzione di componenti, all'assemblaggio, alla vestizione e al controllo qualità. Tra tutti i reparto accoglie tra i 1.200 e 1.500 dipendenti, a seconda delle fasi dell'anno (alta o bassa stagione).

L'area dedicata al reparto Ducati Corse è separata dal resto della fabbrica, perché le moto da corsa seguono un processo di progettazione e costruzione diverso dalle moto destinate al mercato.

Il settore principale è quello delle lavorazioni meccaniche, dove vengono prodotti a ciclo continuo alcuni dei componenti principali delle moto, come alberi distribuzione e alberi motore. Tra l'altro, questa è la parte più automatizzata della fabbrica, dove sono presenti grandi macchine CNC ad altissima precisione che lavorano incessantemente, giorno e notte.

Gli operai di questo reparto sono gli unici a lavorare su turni, dividendosi nelle varie ore del giorno e della notte.

Tutti gli altri reparti seguono invece orari "da ufficio" e sono popolati di tantissimi operai, tra i quali abbiamo notato molti giovani e molte donne. Non pensate a catene di montaggio di inizio secolo o capannoni pieni di robot automatizzati: nello stabilimento Ducati molto del lavoro viene ancora svolto a mano, da persone specializzate ed esperte, e questo è forse quello che più colpisce aggirandosi tra le linee di produzione.

Nell'area di assemblaggio motori e di assemblaggio veicoli sono presenti diverse linee a seconda del modello da costruire. La maggior parte tra queste è a scorrimento automatizzato, con intervalli di circa 5 minuti, mentre altre (nella parte di assemblaggio veicoli) hanno uno scorrimento continuo. In queste fasi, gli operai seguono passo passo il motore o il veicolo lungo la linea di assemblaggio, occupandosi di ogni step.

Tutti i componenti e gli accessori da utilizzare per ogni fase di assemblaggio si trovano sulla postazione, organizzati in appositi kit. Tali kit vengono preparati ore prima del loro utilizzo da parte di altri operai, nella parte di fabbrica chiamata "supermarket": qualunque vite, bullone o giunzione che possa servire si trova in una delle tantissime cassette del supermarket.

Ci sono due piccole zone molto rumorose all'interno del settore di assemblaggio: le due aree per il collaudo di motori e veicoli. Quando termina la fase di costruzione, infatti, ciascuno dei pezzi prodotti viene testato, per assicurarsi che non ci siano problemi. Da sottolineare un fattore importante: non si tratta di controlli a campione, ma di collaudi approfonditi per ogni singolo motore e per ogni singola moto.

Una volta che le moto sono pronte dal punto di vista meccanico si cambia padiglione e si passa a quello dove avviene la vestizione. In questa fase, sulle moto vengono montate le carene e gli altri elementi esterni.

Su alcuni modelli più delicati non vengono messi gli accessori (frecce e specchietti) che saranno montati solo in concessionaria, poco prima della messa in vendita.

L'ultimo step prima di passare alla spedizione delle moto è il controllo qualità, effettuato in un ambiente molto luminoso da operatori specializzati. Per ogni moto si fanno due diversi controlli da due diversi operatori: se tutto va per il meglio, la moto è definitivamente pronta e può essere spedita per la commercializzazione.

Per l'assemblaggio di una moto destinata alla vendita occorre circa un giorno lavorativo, grazie al lavoro di diversi operai nei vari passaggi sulle linee di produzione. Per le moto da corsa, invece, il discorso è totalmente diverso: ogni modello viene assemblato da una sola persona, che alla fine del lavoro ha diritto a mettere la sua firma sul bolide. Anche i tempi sono molto più lunghi, visto che per le moto più importanti è necessaria anche più di una settimana per l'assemblaggio completo.

Museo Ducati da non perdere

La fabbrica Ducati può essere visitata in alcuni giorni specifici, dunque è possibile immergersi nelle atmosfere dell'officina ammirando con i propri occhi gli operai al lavoro. Trovate tutte le informazioni necessarie sul sito ufficiale di Ducati.

Per dare un'occhiata ai "prodotti finiti" e soprattutto ai modelli che hanno fatto la storia dell'azienda, vi consigliamo di visitare anche il Museo Ducati che si trova in uno dei padiglioni distaccati dall'officina. Qui troverete alcune dei prodotti più antichi realizzati da Ducati, non solo moto.

In un'aera dedicata sono esposti i bolidi da corsa che hanno vinto i campionati di MotoGP e Superbike: ci sono le moto ufficiali guidate da campioni come Loris Capirossi, Casey Stoner, Troy Bayliss e Francesco Bagnaia, solo per citare alcuni dei più recenti. A seguire vi lasciamo qualche immagine del museo, scattate durante la nostra visita organizzata da Lenovo.

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