Crosetto: “Con 240 mila euro, sulla cyber, non trovi neanche il più sfigato degli hacker”

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“Noi abbiamo il problema che le nostre regole del pubblico impiego sono totalmente incompatibili per i tempi in cui viviamo. Lo dico prendendomi la responsabilità. Il blocco a 240 mila euro va bene per prendere qualche voto, non va bene per avere le migliori competenze che servono a un Paese per affrontare queste sfide. Con 240 mila euro, sulla cyber, non trovi neanche il più sfigato degli hacker”.

Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto intervenendo in commissione Difesa alla Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla difesa cibernetica. “Gli esperti di questo settore nel mondo sono in grande parte italiani – ha detto ancora – Ebbene, non ce n’è uno che ha interesse a lavorare in Italia.

Perché hanno anche un interesse economico, che è legittimo. Per cui le intelligenze italiane sono sparse per il mondo e portano la loro capacità in aziende private e anche pubbliche. Io ho fermato una delle più grandi esperte di IA, una prof di Torino, richiesta in Francia, Germania e Usa. Ti devi inventare dei sistemi per tenerli qua. C’è un tema sostanziale che vale per tutte le materie Stem, ma dobbiamo porcelo. Altrimenti non avremo le competenze umane per competere”.

“La storia dell”uno vale uno’ non è vera, basta guardare il mondo. Qualcuno vale 200, altri valgono zero. La competenza si paga, se non paghi non hai competenza, e senza competenza non hai futuro – ha detto ancora Crosetto – Sto cercando di costituire alla Difesa una ‘piazza cibernetica’ dove far incontrare queste intelligenze sparse per il mondo, pagandole nell’unico modo con cui posso: il loro amore per l’Italia. ‘Scusate, mi prestate la vostra testa per qualche minuto al mese, per condividere con me che sono la Difesa le informazioni che possono servire per affrontare le sfide del futuro?’. Sono sfide sempre più veloci. La totale impreparazione che abbiamo come Europa e Italia è la mancanza di velocità. Ho un gruppo di lavoro che segue per me queste cose: non c’è un giorno che non arrivi una scoperta, una notizia, potenzialmente rivoluzionarie”.

Perego: “

“In un mondo sempre più digitalizzato e vulnerabile alle minacce cibernetiche, che non solo compromettono la sicurezza delle infrastrutture critiche fondamentali per il benessere del Paese, ma che mettono a rischio anche la sicurezza dei cittadini, la creazione di un’arma cyber con personale civile e militare, e l’adozione di un quadro normativo abilitante, che consenta alla Difesa di identificare, mitigare e contrastare le minacce cyber dirette e indirette, rappresentano scelte non più rinviabili.”

Così il Sottosegretario di Stato alla Difesa, On. Matteo Perego di Cremnago, a termine dell’audizione del Ministro della Difesa, On. Guido Crosetto, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla difesa cibernetica.

“Solo attraverso un impegno condiviso, che includa investimenti, formazione specializzata e una compartecipazione tra pubblico e privato, sarà possibile costruire un sistema di difesa cibernetica solido e resiliente, capace di proteggere il Paese dalle sfide attuali e future”, ha concluso Perego.

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