La tecnologia attuale può consentire di recuperare situazioni altrimenti insperate, come rintracciare un telefono rubato o anche altri oggetti, grazie a smart tracker come gli AirTag.
Questi ultimi sarebbero utili nel caso di un'auto rubata, ma il 23enne Jay Robinson, nel Regno Unito, ha trovato un modo più ingegnoso per recuperare la sua adorata Seat: Google Earth.
Dopo essersi introdotto nel suo appartamento, un ladro infatti, presumibilmente in compagnia di almeno un socio, ha trovato le chiavi delle sue auto, una Seat e una Volkswagen Golf parcheggiate lì di fronte, e le ha rubate.
Robinson, che sui social si era definito "devastato" quando tornando dal lavoro non aveva trovato le due vetture, ha denunciato il furto, ma frustrato dalla mancanza di progressi da parte della polizia ha iniziato a cercare aiuto online.
A un certo punto un suo amico si è imbattuto in una storia di Snapchat in cui un individuo anonimo stava cercando di vendere una Seat che assomigliava molto a quella di Robinson, e i due hanno deciso di interagire con il venditore chiedendo informazioni sul veicolo.
Il ladro, cercando di guadagnare la loro fiducia con un atteggiamento amichevole, ha chiesto 2.000 sterline per la restituzione, ma intanto Jay e il suo amico hanno iniziato a usare dettagli sul filmato pubblicato dal ladro per scovarne la posizione, come il nome di un complesso residenziale su un cestino.
Dopo alcune ricerche online, i due sono passati a Google Earth e hanno scoperto dove erano parcheggiati i veicoli, così Robinson ha contattato di nuovo la polizia, chiedendo aiuto per recuperarli.
Alla fine Jay ha deciso di prendere in mano la situazione, è andato nel luogo da lui trovato e ha visto la sua Seat parcheggiata a bordo strada. Dopo aver controllato che non ci fosse nessuno intorno, è salito dentro l'auto e se n'è andato. Della Golf (del valore di 16.000 sterline) purtroppo nessuna traccia, e la polizia, interrogata dai media locali, ha confermato che le ricerche sono tutt'ora in corso, chiedendo aiuto ai cittadini con eventuali segnalazioni.
Grazie a Google Earth questa storia ha quindi un parziale lieto fine, anche se non possiamo non notare l'estrema pericolosità del gesto di Robinson: anche solo per un telefono rubato, non cercate mai di confrontare l'autore del furto.