Per Mastodon è un momento d'oro, forse lo è un po' meno per il suo ideatore, il tedesco Eugen Rochko, costretto a lavorare 14 ore al giorno così da non potersi godere il boom della sua "creatura". Da quando Elon Musk ha completato l'acquisizione di Twitter centinaia di migliaia di utenti si sono riversati sulla piattaforma multi-server. Il risultato è a dir poco eccezionale: sono più di 1 milione gli account attivati per la prima volta o riattivati, portando il numero di utenti oltre 1,6 milioni: "3 volte quello che era appena due settimane fa!", ha twittato il fondatore.
Certo non siamo ai livelli di grandezza di Twitter, che secondo gli ultimi dati disponibili conta 237,8 milioni di mDAU, ovvero utenti giornalieri attivi monetizzabili.
LE TRE GRANDI DIFFERENZE RISPETTO A TWITTER
- rete decentralizzata fatta di più server uniti tra loro attraverso un protocollo di comunicazione
- nessun algoritmo per la visibilità dei post
- boost al posto dei retweet: possono essere citati ma non commentati
SERVER, DONAZIONI E FUTURO
Mastodon non è come Twitter un'unica grande piattaforma, trattandosi di un software open source chiunque è in grado di avviare un server per ospitarvi una community. E non c'è nemmeno bisogno di politiche di moderazione: ciascun server ha le proprie regole, ognuno ha la libertà di scegliere a quale comunità partecipare sulla base dei contenuti trattati, degli interessi e delle regole adottate. I server, poi, possono collegarsi ad altri server creando un collettivo di comunità interconnesse denominato Fediverse. E se si ricevono messaggi non graditi da utenti altrettanto non graditi, si ha la facoltà di bloccare la singola persona o l'intero server.
La piattaforma è in mano ad un'organizzazione non profit e vive di donazioni: da fine ottobre ad oggi sono aumentate in modo spropositato, tant'è che Rochko è quasi preoccupato che Mastodon stia crescendo così in fretta. "Non guadagnando in modo proporzionale alla sua dimensione, quasi non ho convenienza che il social diventi grande", dice. Però è felice che Elon Musk stia trollando la piattaforma su Twitter: "è pubblicità gratuita", ammette nel corso di un'intervista rilasciata a Wired.
Mastodon è disponibile su Android e iOS, ma sbaglia chi pensa che verranno apportate modifiche per "twitterizzare" il social: la sua anima è questa e questa resterà, non saranno introdotte funzionalità che vanno contro il suo spirito né saranno accorpati i server in un unico centralizzato. Certo è che con la crescita aumentano anche i costi per la gestione dei server, un aspetto su cui Rochko sta ragionando per garantire un futuro sostenibile alla piattaforma.