Epic Games torna all’attacco in tribunale: ha sporto di nuovo denuncia contro Google e per la prima volta contro Samsung. La software house di Tim Sweeney accusa i due colossi di cospirare per impedire agli app store di terze parti di diffondersi sugli smartphone Galaxy. Epic, ricordiamo, aveva denunciato qualche anno fa Google accusandola di monopolio sugli app store per Android, e negli scorsi mesi il tribunale le ha dato definitivamente ragione.
La denuncia ruota intorno all’opzione della One UI nota come “Auto Blocker”, che blocca l’installazione di app provenienti da fonti “non autorizzate”, ovvero: tutte tranne il Play Store e il Galaxy Store. Questa funzionalità è attiva per default; per disattivarla basta dirigersi nelle impostazioni del proprio smartphone. Secondo Epic, il problema è che non è prevista la possibilità di diventare fonti autorizzate.
Samsung ha reso l’Auto Blocker attivo per default appena qualche settimana prima che Epic lanciasse il proprio Games Store per Android. Il nuovo messaggio di errore quando si tenta di installare un’app non autorizzata, tra l’altro, non spiega in alcun modo come disabilitare Auto Blocker; anche questa scelta è deliberata, sempre per questioni di sicurezza. Epic ritiene che per l’utente il processo di disattivazione dell’Auto Blocker sia troppo complicato, e insinua in modo piuttosto evidente che le tempistiche di implementazione del nuovo default siano tutt’altro che casuali.
In tutto questo sembra che il grosso del contenzioso sia con Samsung, e che Google sia molto più defilata. In effetti Sweeney ha ammesso di non avere ancora in mano prove di collusione tra i due colossi, ma si ritiene fiducioso che arriveranno nel frattempo - come del resto è successo nella prima denuncia.