Finalmente la scienza ha dimostrato perché fate schifo ai videogiochi

7 months ago 128

La questione sul limite degli fps che l'occhio umano riesce a percepire è ormai antica. Sono decenni che i videogiocatori si scontrano su numeri e dati, trai quali emerge quasi sempre le soglie dei 30 e dei 60 fps come possibili limiti teorici. Da oggi, però, c'è un nuovo studio che prova a fare luce su quest'annosa faccenda, affermando una teoria semplice e chiara: il framerate percepito cambia da persona a persona.

Lo studio in oggetto si chiama "The speed of sight: Individual variation in critical flicker fusion thresholds" ed è stato pubblicato sulla rivista scientifica Plos One, poi ripreso da testate come PC Gamer e The Guardian. La tesi di fondo è che non esista una vera e propria soglia per l'occhio umano, ma alcune persone possano percepire più frame per secondo di altre.

Lo svolgimento della ricerca è avvenuto in modo più oggettivo possibile. Le persone sono state sottoposte alla visione di una luce intermittente con diverse frequenze.

Ciascuno doveva indicare a quale soglia di frequenza la luce diventasse costante ai loro occhi, non più intermittente.

I risultati sono stati molto interessanti, perché alcuni degli utenti hanno dichiarato di vedere una luce costante già a 35 fps circa, mentre per altri la luce sembrava ancora intermittente a oltre 60 frame per secondo.

L'esperimento è stato ripetuto per diverse volte, utilizzando sempre lo stesso campione di persone. Malgrado ci siano state differenze a livello individuale, si è scoperto che chi riusciva a percepire fps più alti la prima volta lo faceva anche nei test successivi, quindi la loro capacità visiva era confermata dai fatti.

Ma cosa c'entra tutto questo col gaming? Lo spiega uno degli autori della ricerca, il professor Kevin Mitchell, neurobiologo del Trinity College di Dublino.

Crediamo che le differenze individuali nella velocità di percezione potrebbero diventare evidenti in circostanze di alta velocità, in cui potrebbe essere necessario individuare o seguire oggetti in movimento rapido, come negli sport con la palla, o in situazioni in cui le scene visualizzate cambiano velocemente, come nei giochi competitivi.

In pratica, potendo percepire una maggior quantità d'immagini al secondo, i gamer e gli sportivi in generale sono "naturalmente" avvantaggiati rispetto a coloro che vedono con una frequenza più ridotta.

Ecco dunque che sorge una nuova possibilità di giustificazione per tutti gli utenti "meno performanti" nei giochi competitivi: non è colpa delle vostre abilità, ma dei vostri occhi che non vedono abbastanza fps!

Il monitor ASUS ROG Swift Pro PG248QP arriva fino a 540 Hz di refresh rate

Ovviamente si fa per scherzare, perché la questione è molto più complicata di così, però ricerche come queste dimostrano che esistono delle reali differenze tra le persone nel modo di percepire le immagini in movimento. Con la diffusione di monitor e televisori con supporto a refresh rate sempre più elevati – addirittura fino a 540 Hz –, tale differenza sta emergendo sempre più chiaramente e può risultare importante in particolari generi videoludici, come ad esempio sparatutto (FPS), strategici in tempo reale (RTS), MOBA, giochi di guida e altri ancora.

In ogni caso, se siete videogiocatori e le vostre prestazioni su giochi come questi non sono eccezionali, vi sconsigliamo fortemente di giustificarvi con i vostri compagni di gioco con utilizzando questa ricerca.

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