Fra qualche mese in Italia ci vorranno almeno 60 minuti per avere un Uber

8 months ago 135

È arrivata oggi una mail a tutti gli utenti Uber italiani da parte del Country Manager di Uber in Italia, Lorenzo Pireddu. È una lettera aperta che racconta agli utenti di cosa sta per succedere in Italia al mondo del trasporto privato e agli NCC. La riforma dei taxi che potrebbe entrare in vigore fra qualche mese penalizzerà duramente il mondo degli NCC e quindi di conseguenza anche quello di Uber e dei suoi utenti.

Il governo punta a introdurre il divieto di intermediazione, ma soprattutto rafforzare quello che riguarda l'inizio di una corsa. Gli NCC dovranno tornare dopo ogni "corsa" alla propria auto-rimessa, oppure dovranno attendere 60 minuti prima di poter accettare una nuova corsa.

Nella lettera aperta ci si domanda perché gli utenti di Milano o Roma debbano aspettare in media circa 55 minuti in più rispetto a quelli di un'altra grande città europea. Dalle parole del country manager trapela la rabbia di una norma che danneggerebbe notevolmente il famoso servizio di trasporto privato.

In un'altra lettera di qualche giorno fa Dara Khosrowshahi, amministratore delegato di Uber, si domanda perché il governo italiano non voglia abbracciare il meglio della tecnologia e contribuire a rendere le proprie città più vivibili allontanando le auto private dalla strada e offrendo un servizio migliore.

Il cuore dell'esperienza di Uber consiste nel fornire a conducenti e autisti pagamenti semplice e fluidi, comprese le tariffe note in anticipo. Per i consumatori, significa sapere quanto pagheranno prima di richiedere una corsa. Per gli autisti, significa che possono prendere decisioni informate prima di accettare una corsa. Se questo decreto passasse, l'Italia diventerebbe un'anomalia a livello globale: uno dei pochi Paesi al mondo in cui sia i conducenti che i consumatori non vedono il costo della tariffa in anticipo, peggiorando l'esperienza di tutti senza benefici per nessuno.

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