Si prospetta un'impennata di audiolibri registrati con voci sintetiche, dopo che Spotify, in queste ore, ha stretto una partnership con ElevenLabs, uno dei fornitori di voci AI più riconoscibili sul mercato. L'intento dichiarato del gigante dello streaming audio è quello di "far crescere ed espandere il settore audiolibri", sfruttando a suo vantaggio proprio la narrazione vocale digitale.
Ma gli audiolibri registrati con l'intelligenza artificiale non sono una novità assoluta, su Spotify. La piattaforma di distribuzione audiolibri di Spotify, la Findaway Voices, accetta già da un po' audiolibri registrati digitalmente, anche se – precisa – da "partner specifici" e previa revisione. Inoltre, è sempre presente il disclaimer "questo audiolibro è narrato da una voce digitale".
Nel comunicato stampa, Spotify ricorda che nel 2023 annunciò il supporto per i contenuti narrati digitalmente creati con Google Play Books. Ora è la volta di ElevenLabs, e non è escluso che a breve l'apertura venga estesa ulteriormente: "Continueremo a trovare modi per consentire ad altri autori ed editori di creare e distribuire i loro contenuti audiolibri su Spotify".
Il punto è proprio agevolare gli autori/editori più piccoli nella produzione delle versioni audio dei loro libri, e in più semplificare la creazione di audiolibri di titoli più vecchi e arretrati che altrimenti verrebbero ignorati. Per il resto, Spotify continua a "credere fermamente nel potere della narrazione umana".
Autori ed editori possono usare ElevenLabs per far narrare dall'AI i loro libri in 32 lingue diverse (e il catalogo di voci sintetiche tra cui scegliere è altrettanto ampio). La versione gratuita del software fornisce solo 10 minuti di text-to-speech al mese. Per generare 500 minuti di narrazione (lunghezza media di un audiolibro) è necessario almeno un abbonamento Pro da 99 $/mese.