Google compie un passo avanti per convincere le aziende a passare ai Chromebook

4 months ago 71

Non è un periodo particolarmente felice per i Chromebook, ma Google ha la soluzione: sottrarre gli utenti aziendali a Windows (se volete scoprire di più su questi dispositivi, date un'occhiata al nostro approfondimento). 

Per questo, dopo aver collaborato l'anno scorso con Cameyo per creare una tecnologia che consenta di eseguire le app Windows legacy in ChromeOS, ora ha annunciato l'acquisizione dell'azienda, in modo da integrare direttamente la funzione nel sistema operativo. 

Come vengono eseguite le app Windows su ChromeOS

Per chi non lo ricordasse, l'anno scorso Cameyo aveva lanciato una tecnologia creata in collaborazione con Google e chiamata Virtual Application Delivery (VAD). 

La soluzione consente di avere app Windows virtualizzate (e Web app) che sembrano native di ChromeOS e che funzionano fianco a fianco con Chrome e altre app, ma non tramite una versione di Windows virtualizzata come avverrebbe con Parallels o altri sistemi.

VAD invece consente di eseguire le app Windows (che appaiono come icone nel launcher del Chromebook) sul cloud, eliminando da un lato il problema delle licenze Windows, e dall'altro consentendo la piena integrazione con il file system e il Clipboard Connector di ChromeOS per consentire il copia e incolla locali.

Cosa comporta l'acquisizione di Cameyo

La soluzione, disponibile solo per gli utenti business, era però accessibile attraverso Cameyo, il che evidentemente per Google rappresentava una complicazione eccessiva.

Con l'annuncio di ieri, però, Google ha compiuto un passo avanti. Acquisendo Cameyo, consente agli utenti di integrare la tecnologia e utilizzare le app Windows in maniera ancora più semplice in quanto lo strumento sarà integrato in ChromeOS

Come dichiara Google, i gruppi IT faranno un sospiro di sollievo, perché avranno molto meno lavoro da fare, e quindi meno costi da sostenere. Il tutto con una maggiore sicurezza, in quanto Cameyo supporta la sicurezza zero trust come ChromeOS e insieme offrono una protezione profonda dei dati e dei sistemi dalle vulnerabilità.

Nella speranza della GrandeG, questo dovrebbe accelerare l'adozione di ChromeOS nel settore aziendale

Google deve trovare un settore che traini il mercatod

Già, il settore aziendale: questo è l'obiettivo di Google. Le vendite dei Chromebook infatti derivano principalmente dal settore educativo degli Stati Uniti (80% delle vendite totali).

I privati non comprano molto questi dispositivi, e due anni fa Google ha cercato di dare una scossa al settore con i primi Chromebook gaming. Ma non è sufficiente. I soldi, quelli veri, come sa bene Microsoft, sono nelle aziende, e per questo da tempo la GrandeG sta cercando di fare concorrenza a Windows che domina incontrastata. 

I Chromebook hanno tutto quello che serve per piacere a questi utenti: sono robusti, sono sicuri, sono semplici da gestire e mantenere per i team IT, e, soprattutto, costano poco. Hanno un problema: non eseguono le app Windows legacy. 

Ecco quindi che con Cameyo Google ha risolto questo "inghippo", e ora integrandolo in ChromeOS offrirà un pacchetto molto allettante.

La mossa ha particolarmente senso anche in virtù di una ricerca di mercato - commissionata da Google - secondo cui il 90% degli esperti IT "immagina un mondo in cui le applicazioni risiedono nel cloud, non sul desktop".

E VAD offre proprio questo: accesso alle Web app e alle app Windows legacy, da Web e in maniera economica. Purtroppo è destinato esclusivamente all'utenza business.

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