Google, la divisione russa dichiarerà fallimento

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I rapporti tra Google e le autorità russe si complicano ulteriormente: il colosso di Mountain View sarà costretto a chiudere la divisione che opera in Russia perché la relativa gestione è diventata insostenibile a seguito delle misure adottate dal Governo di Mosca. Si tratta di un ramo d'azienda che lo scorso anno ha registrato entrate pari a 134,3 miliardi di rubli, pari ad oltre 2 miliardi di dollari, e che dà lavoro a più di 100 persone. La notizia è riportata da Reuters e confermata da un portavoce di Google:

Il sequestro del conto bancario di Google Russia da parte delle autorità russe ha reso insostenibile il funzionamento del nostro ufficio in Russia, compresa l'assunzione e il pagamento dei dipendenti con sede il loco, il pagamento dei fornitori l'adempimento di altri obblighi finanziari. Google Russia ha pubblicato una nota sulla sua intenzione di dichiarare fallimento.

I SERVIZI GOOGLE CONTINUERANNO AD ESSERE DISPONIBILI IN RUSSIA

La decisione arriva al culmine di una serie di provvedimenti adottati dalle autorità russe che hanno sanzionato economicamente Google (Russia) nei mesi scorsi: a dicembre è arrivata la multa da 7,2 miliardi di rubli (circa 98 milioni di dollari, più o meno l'8% del fatturato di Google in Russia) per la mancata rimozione da YouTube di contenuti ritenuti illegali. Il mese scorso gli ufficiali giudiziari hanno inoltre sequestrato 1 miliardo di rubli (circa 15 milioni di dollari) dal conto di Google Russia dopo il suo rifiuto di ripristinare l'accesso al canale YouTube di Tsargrad TV. Più di recente il Roskomnadzor ha minacciato di sanzionare Google per non aver rimosso video sulla guerra in Ucraina. Sull'altro versante Google (insieme ad altre aziende tech e non) ha adottato una serie di misure che hanno contribuito ad isolare la Russia durante il conflitto.

Nel documento con cui Google conferma la dichiarazione di fallimento si legge:

Dal 22 marzo 2022 prevede il proprio fallimento e l'incapacità di adempiere ai propri obblighi monetari, chiede il pagamento di indennità di fine rapporto e (o) la remunerazione del personale in servizio o con un precedente contratto di lavoro, e (o) l'obbligo di corrispondere pagamenti obbligatori entro il termine prescritto.

Si tratta della prima grande azienda tecnologica costretta a chiudere le attività in Russia dall'inizio della guerra. Altri colossi del mercato tech hanno sospeso le proprie attività per adempiere agli obblighi internazionali relativi alle sanzioni a carico del Governo di Mosca, ma hanno mantenuto in essere i rami d'azienda. Nonostante la dichiarazione di fallimento, Google ha confermato la volontà di continuare ad offrire i propri servizi ai cittadini russi:

I cittadini russi fanno affidamento sui nostri servizi per avere accesso ad informazioni di qualità e continueremo a fornire gratuitamente servizi come Ricerca, YouTube, Gmail, Maps, Android e Play.


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