Google Pixel 6 Pro dopo tanto tempo è tutto un altro smartphone | Video

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Google Pixel 6 Pro dopo tanto tempo tutto un altro smartphone | Video

24 Maggio 2022 3

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Per oggi abbandono il classico schema delle recensioni per parlarvi in modo più informale di come sta andando con Google Pixel 6 Pro, uno smartphone che fin dal lancio in cui l'Italia era stata esclusa, al debutto con pochissime scorte nel nostro Paese, non ha avuto una vita semplicissima.

Più di ogni altro aspetto, però, ciò per cui i Pixel 6 hanno fatto parlare sono stati i bug e i difetti hardware che non hanno tardato ad emergere. Tanto che anche io, nel mio piccolo, avevo convinto i miei colleghi ad evitare di scrivere una recensione sul Pixel 6 Pro, in attesa di tempi migliori, sperando di poterlo rivalutare in modo più serio.

A distanza di 7 mesi dal lancio è arrivato quel momento e ho pensato di fare il punto, perché ogni promessa è debito e perché mi sembra corretto rendere giustizia ad un prodotto che si è caricato di fin troppi pregiudizi, alcuni dei quali fondati, altri invece eccessivamente severi.

I PUNTI CHIAVE DELLA TRASFORMAZIONE

Nel video ho esposto in modo più esaustivo i concetti, quando avete 10 minuti dategli uno sguardo, qui riassumo brevemente i punti chiave della trasformazione di Pixel 6 Pro.

Innanzi tutto partiamo dal presupposto che chiunque abbia avuto modo di provare Google Pixel 6 Pro in autunno 2021 si è trovato con in mano uno smartphone al limite del disastroso. I bug e i malfunzionamenti erano talmente evidenti da rendere il dispositivo quasi inutilizzabile, ed erano spalmati su tutti i comparti tecnici. Ovviamente parlo di problemi software, perché su quelli hardware (come i display di scarsa qualità) non c'è stato modo di intervenire. Per capirci meglio, di cosa parlo?​

  1. grossi problemi di surriscaldamento e un'autonomia sotto le attese
  2. banali bug grafici, come la tendina delle notifiche che diventava trasparente, oppure schermate nere improvvise
  3. qualità delle foto molto inferiore rispetto alle potenzialità
  4. qualità video al limite della sufficienza
  5. grossi problemi di gestione con il sensore di luminosità
  6. incompatibilità completa o parziale delle funzioni fotografiche con app di terze parti
  7. incertezze importanti sulla parte telefonica con segnale ballerino
  8. malfunzionamenti notevoli di Android Auto
  9. pessima stabilità della connessione Bluetooth
  10. sensore di impronte digitali lento e inaffidabile

Ecco, a distanza di 7 mesi, tutti questi punti, nessuno escluso, sono finalmente stati risolti. Non ci è voluto poco tempo e la reattività di Google è stata davvero poco tollerabile, ma lasciatemi dire che avevo ragione nel dire che, "con ragionevole certezza", testuali parole, Google Pixel 6 e 6 Pro si sarebbero trasformati.

Già nel mese di gennaio le cose andavano meglio, ma il vero cambiamento c'è stato con il feature drop di marzo, anticipato dalla prima beta del canale per sviluppatori ancora dedicato ad Android 12. Esatto, Android 12, mentre veniva rilasciata la prima Developer Preview di Android 13, una parte del personale di Google stava ricomponendo i cocci di Pixel 6 e Pixel 6 Pro.

Per chi non lo sapesse, da qualche mese Google ha inaugurato un canale beta per le Quarterly Platform Releases (QPRs), ovvero corposi aggiornamenti di Android che sono previsti nel mese di dicembre, marzo e giugno. Con i Pixel è possibile provare in anteprima queste release, che molto spesso includono anche in anticipo le novità dei feature drop, cioè quegli update che sui Google Pixel non portano solo patch di sicurezza ma anche novità tangibili per l'utente.

In questi giorni infine sto provando la beta del QPR3, che contiene già gli ultimi aggiustamenti e qualche funzionalità che verrà rilasciata a giugno con il feature drop per i Pixel. Ecco, finalmente posso dire che è praticamente tutto a posto, ora Pixel 6 Pro esprime le sue potenzialità.

MEGLIO TARDI CHE MAI

Chi aveva acquistato un Pixel 6 Pro ora potrà dormire sonni tranquilli, proprio ora, ironia della sorte, che Google ha appena spoilerato al mondo intero il nuovo Pixel 7 Pro, in arrivo ad ottobre insieme ad Android 13.

Lasciando da parte la discutibilissima idea di mostrare un prodotto che giungerà sul mercato non prima che siano trascorsi 5 mesi, e di come questa cosa suoni un po' strana agli occhi di chi ha avuto per le mani un Pixel malfunzionante per mesi, vorrei soffermarmi sul lavoro che a Mountain View è stato eseguito, trasformando realmente Pixel 6 Pro in un signor smartphone, per altro ora piuttosto conveniente rispetto a molti altri dispositivi top di gamma.

UNO SMARTPHONE FACILE

L'aspetto che più mi piace del Pixel 6 Pro è che non ho mai la sensazione di dover modificare il mio stile di utilizzo in base alle sue caratteristiche. Mi viene in mente un parallelismo con la Moto GP, quando si dice che i centauri devono adattare lo stile di guida ad una o più caratteristiche della moto, ecco con gli smartphone spesso è la stessa cosa: ci sono compromessi, piccole lacune, meccanismi contorti che dopo un po' si conoscono e ci si impara a convivere; con questo Pixel invece non è così, è lineare e semplice nel funzionamento, estremamente immediato; non è povero, ma ordinato, non è invasivo ma al contempo ti guida spesso nell'imparare a sfruttare le sue possibilità.

Non sono molti gli smartphone dotati di una buona suite di funzioni e di tale completezza hardware che riescono a mantenere questa intuitività, me ne viene in mente uno: iPhone, che però non ha la stessa flessibilità di Android.

FOTO SEMI-TOP MA AFFIDABILISSIME

Non era un mostro all'inizio e non è un mostro adesso, per lo meno in termini di qualità pura dell'immagine. Rimango un po' dell'idea che l'Algoritmo, quello con la "A" di Google, funzioni meglio con sensori a risoluzione inferiore. Probabilmente il rumore di tutti quei pixel spiaccicati come sardine crea più problemi che vantaggi in una fotografia che all'80% è computazionale. L'alternativa sarebbe stata adottare un sensore più grande e a dir la verità i sensori da quasi 1 pollice ci sarebbero, ma sappiamo che Google ragiona in modi spesso incomprensibili, per cui sono andati a pescarne uno già sorpassato.

Venendo alle foto non posso che ritenermi soddisfatto, la pasta delle immagini Pixel c'è e negli ultimi aggiornamenti c'è stato un grosso salto di qualità specialmente nelle foto in notturna e nei video. Quel che però colpisce è l'affidabilità impeccabile che ha questo smartphone, non ne sbaglia più una ed insieme ad un software con funzioni veramente utili riesce a darti una tranquillità impareggiabile. Personalmente, con un bimbo piccolo in casa che riceve foto di continuo, il Pixel è lo strumento che scelgo per andare sul sicuro.

AUTOMATISMI CHE AIUTANO

Un'altra caratteristica importante dei nuovi Pixel è la capacità di automatizzare una serie di funzioni. Vi faccio qualche esempio: categorizza le notifiche e non vi stressa inutilmente per cose di poco conto; risponde da solo alle telefonate di spam o vi assiste quando non potete parlare; chiama i soccorsi in caso di incidente in auto; potete chiedergli di tenervi sotto controllo (posizione, check salute, chiamate emergenza, batteria) per un determinato periodo di tempo, magari mentre state facendo un'escursione in solitaria; regola la velocità di ricarica in base allo stile di utilizzo (ricarica molto, anzi, troppo lenta); imposta regole per stato della suoneria, modalità non disturbare e molto altro in base alla posizione o al collegamento con reti WiFi; aggiusta le foto in automatico e vi propone modifiche sensate; trascrive le conversazioni anche in italiano con una precisione impressionante; mi propone le app più utilizzate in prima battuta; mi avverte se una telefonata è di spam; recupera il nome dell'attività che sta chiamando dal database di Google Maps; mi propone azioni per liberare spazio con criterio ecc. ecc.

Quasi tutte queste cose si possono fare con un qualunque smartphone Android, ma il Pixel le fa fin da subito, senza dover installare nulla e senza dover andare a scovare le funzioni nei menù.


IL PIACERE DI UTILIZZARLO

Infine c'è il piacere di utilizzo, cioè tutti quegli aspetti che sommati creano la user experience. Innanzi tutto la grafica, che dopo qualche mese finalmente è diventata coerente e consistente, curata nelle animazioni e nei vari elementi, ora avvalorata dall'adozione sempre più frequente del Material You anche nelle app di Google e non solo. Su questo Pixel 6 Pro c'è poi il feedback aptico che è davvero super, via via con gli aggiornamenti Google ha affinato il modo in cui viene sfruttato il grosso motore di vibrazione integrato. Ad ogni tocco, swipe, doppio tocco, sblocco, corrisponde un feedback diverso e "fisico". E' come se l'esperienza di interazione acquistasse una dimensione, quella della fisicità. Uno swipe sembra uno spostamento vero di quella scheda, il tap sulla tastiera corrisponde alla sensazione di pressione su tasti, le animazioni sono sempre sottolineate da un leggerissimo trascinamento. E' una cosa da provare.

Aggiungiamoci anche i suoni di sistema che son tutti piacevoli e il meccanismo dei temi che da qualche tempo viene applicato a sempre più app di terze parti, donando una coerenza grafica a tutto il sistema che, onestamente, su Android non c'era mai stata.

Non scordiamo anche le prestazioni, che son sempre solide grazie al Tensor, tutto sommato un SoC che si è dimostrato all'altezza delle aspettative e che non teme confronti rispetto alle alternative di Qualcomm, Samsung e Apple, per lo meno a livello di usabilità quotidiana. Tensor che si lega anche al discorso sicurezza, su cui Google si è prodigata per assicurare all'utente la serenità necessaria per l'uso di app bancarie, gestione di portafogli crypto o banalmente per i pagamenti.

PREZZO NON MALE MA PUO' VALER LA PENA ASPETTARE

Attualmente Google Pixel 6 Pro si trova a circa 800-850 euro come miglior prezzo e presumibilmente potrà vedersi più stabilmente attorno ai 750 euro durante l'estate, un prezzo che non è niente male considerando il valore generale del prodotto.

7.9 Hardware

5.7 Qualit Prezzo

Google Pixel 6 Pro

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Dopo tutti gli aggiornamenti Pixel 6 Pro non ha nulla da invidiare ad alcuni competitor blasonati, iPhone 13 Pro su tutti, ma anche Galaxy S22 Ultra, OPPO Find X5 Pro o Xiaomi 12 Pro, che costano tutti un po' di più.

Nel caso lo aveste già puntato, un pensiero in più potrebbe darvelo Pixel 7 Pro, che di fatto Google ha già mostrato e annunciato per il mese di ottobre anche in Italia. Sarà uno smartphone molto simile al 6 Pro, una sorta di versione riveduta e corretta con piccoli aggiustamenti e un software che si spera sia più pronto, specialmente grazie all'esperienza accumulata da Big G in questi mesi. Non credo che Google alzerà i prezzi, per cui, sempre che il budget lo permetta, potrebbe valer la pena aspettare il nuovo modello, o anche, perché no, aspettarlo per poi prendere il 6 Pro che a quel punto subirà certamente un calo di prezzo.

VIDEO

(aggiornamento del 28 febbraio 2022, ore 09:32)


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