Google sfida la sentenza Epic: appello per sospendere le modifiche al Play Store

1 month ago 57

Google ha presentato un appello alla Corte d'Appello del 9° Circuito degli Stati Uniti, chiedendo di "sospendere le proposte modifiche ad Android e Google Play" fino alla conclusione del processo legale. Questa azione segue la sentenza del 7 ottobre di un giudice distrettuale nel caso Epic v. Google, che imponeva significative restrizioni alle pratiche di Google nel suo app store.

La sentenza, che dovrebbe entrare in vigore il 1° novembre, impedirebbe a Google di proibire agli sviluppatori di comunicare con gli utenti riguardo alla disponibilità o al prezzo di un'app al di fuori del Google Play Store, e di fornire link per scaricare l'app da altre fonti. Inoltre, Google non potrebbe più richiedere l'uso del sistema di fatturazione Google Play nelle app distribuite sul Play Store o vietare l'uso di metodi di pagamento alternativi.

Le implicazioni più ampie della sentenza includono l'obbligo per Google di distribuire app store di terze parti attraverso Google Play e di dare loro accesso al catalogo di app di Play, con un termine di otto mesi per l'implementazione di queste modifiche.

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Nel suo appello, Google sostiene che la sentenza è "fatalmente viziata", citando molteplici errori legali nel permettere a Epic di escludere Apple dall'analisi della "rule of reason". L'azienda sottolinea anche l'incongruenza della decisione rispetto al caso Epic v. Apple, dove Apple, che richiede che tutte le app passino attraverso il suo App Store proprietario, non è stata considerata monopolista.

Google argomenta che le tre settimane concesse per implementare il primo set di cambiamenti creano un "rischio inaccettabile di fallimenti di sicurezza nell'ecosistema Android", citando recenti incidenti di sicurezza come avvertimento contro il "muoversi troppo velocemente".

L'appello rivela anche che ci sono "più di 100 milioni di utenti statunitensi di dispositivi Android" e "oltre 500.000 sviluppatori statunitensi", sottolineando l'ampia portata dell'impatto potenziale di queste modifiche. Mentre l'azienda sostiene di aver "integrato la scelta nel sistema operativo Android", permettendo ai produttori di dispositivi di preinstallare e agli utenti di scaricare app store concorrenti, i critici potrebbero vedere questa mossa come un tentativo di mantenere il controllo su un mercato lucrativo. Chi ne ha voglia può leggere in FONTE l'intera documentazione presentata a Google.


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