Google TV Streamer: Chromecast si allarga, ma forse non abbastanza

8 hours ago 41

Chromecast diventa per la prima volta un set-top-box: uno "scatolotto" da collegare alla TV, anziché un dongle da nascondere dietro di essa. Per approfondire questo aspetto potete leggere il nostro elenco di migliori box TV.

Per dirla tutta Google TV Streamer è anche elegante e discreto, e difficilmente sfigurerà sul mobile del televisore, ma non è questo il punto.

Le domande che ci siamo posti sono altre. In cosa è migliore del precedente Chromecast con Google TV? Cosa può fare di diverso da altri dispositivi del genere? Il prezzo sarà giusto?

La risposta la trovate nella nostra recensione di Google TV Streamer, ma attenzione perché non è tutto scontato come pensavamo.

Unboxing

google tv streamer unboxing

La confezione di Google TV Streamer è realizzata in cartone leggero. Lo sottolineiamo perché la nostra è arrivata deformata a causa del trasporto, ma per fortuna all'interno è tutto ben protetto, come se ci fossero delle uova.

Peccato che dentro non ci sia proprio tutto tutto quel che serve!

Andiamo con ordine. Da sinistra a destra: alimentatore (1,5V / 5A, ci sono buone probabilità si poterlo alimentare anche con una delle porte USB presenti sul televisore, basta controllare la potenza disponibile), telecomando (al di sotto ci sono due batterie tripla A), box TV e cavo USB-C / USB-A per l'alimentatore.

Cosa manca? Un cavo HDMI. Magari bianco, dello stesso colore del Google TV Streamer, grazie!

La cosa curiosa è che nelle immagini stampa questo cavo c'è, ma poi in confezione non esiste e sul Google Store italiano non è disponibile (su quello USA invece è presente e costa ben 20$, portando una volta di più il costo del Google TV Streamer vicino a quello della Shield - ma di questo parleremo poi).

Google TV Streamer set up

Il cavo di Schrödinger

Caratteristiche Tecniche

Dal punto di vista tecnico ci sono degli ovvi miglioramenti in Google TV Streamer.

La risoluzione massima è sempre il 4K Ultra HD a 60 fps, mentre i formati video sono Dolby Vision, HDR10, HDR10+, HLG, ovvero tutti quelli più comuni, e lo stesso vale per l'audio, con Dolby Digital, Dolby Digital Plus, DTS, DTS-HD, Dolby TrueHD, Dolby Atmos, DTS:X.

Abbiamo poi 4 GB di RAM e 32 GB di storage, ovvero più memoria della maggiore parte dei box TV in commercio.

Peccato che la Wi-Fi sia ferma alla 802.11ac (va bene per lo streaming, ma visto che si tratta di un prodotto uscito nel 2024 un Wi-Fi 6 ci stava) e il Bluetooth alla 5.1.

Per quanto riguarda le porte presenti abbiamo una HDMI 2.1, una Gigabit Ethernet, e una USB-C per l'alimentazione e il trasferimento dati. E poi c'è un piccolo pulsante che serve o ad accoppiare nuovi dispositivi o a far suonare il telecomando nel caso l'avessimo perso.

Peccato non ci sia altro.

google tv streamer caratteristiche tecniche

Qual è il vantaggio di un box se non ci puoi collegare al volo una pendrive?

Sì, è possibile usare un dongle/hub da attaccare alla USB-C, ma è un ulteriore elemento da aggiungere, tra l'altro a un dispositivo che è in bella vista e non nascosto sul retro della televisione.

Infine, ma non meno importante, Google TV Streamer è compatibile con Matter ed è anche un thread border router: consente di gestire i dispositivi smart home compatibili senza bisogno di un hub aggiuntivo e di controllarli dall'interfaccia di Google TV.

Da un lato c'è insomma un avanzamento hardware dovuto (ma non ubiquo), dall'altro non vediamo grandi vantaggi nell'essere passati dal formato di Chromecast con Google TV a quello del Google TV Streamer.

Telecomando

Il telecomando di Google TV Streamer sembra lo stesso di prima (infatti è compatibile anche con entrambi i modelli di Chromecast with Google TV) ma in realtà c'è qualche differenza importante.

Stiamo parlando in particolare del pulsante stella, che è personalizzabile.

Si tratta di una novità assoluta per Google, una chiesta a gran voce dagli utenti. Con questo tasto non è che potrete fare proprio di tutto, ma almeno ci sono 3 opzioni piuttosto diverse tra loro.

  • Avvio di un'app preferita. C'è un'applicazione che usate spesso ma che non ha una scorciatoia rapida sul telecomando? Adesso potete associarla a un tasto dedicato.
  • Cambio di sorgente. Molti telecomandi hanno un pulsante dedicato, ma Google ha deciso di lasciare all'utente la scelta. Si tratta in pratica di passare rapidamente tra le varie sorgenti collegate alla TV, o alla TV stessa.
  • Controllo della smart home. Google TV Streamer è compatibile con Matter e Thread, e con un pulsante dedicato sarà ancora più veloce controllare i dispositivi connessi.
google tv streamer telecomando

Al netto di questo, e di un grip un po' migliorato, rispetto al telecomando di Chromecast con Google TV abbiamo l'aggiunta di un bilanciere per il volume più grande (anziché laterale) e di un tasto home dedicato, ma per il resto non ci sono differenze di sorta.

Anzi in realtà una piccola differenza c'è: il telecomando suona. È possibile localizzarlo in questo modo nel caso l'avessimo smarrito, sia via software che con il tasto presente sul retro del box.

Il minimalismo in generale ci trova concordi, ma alla fine avremmo preferito avere un tasto dedicato al cambio di sorgente, uno alla smart home, e in più un pulsante personalizzabile per le app, piuttosto che dover scegliere in modo mutuamente esclusivo una di queste tre opzioni.

Inoltre il D-pad lo vedremmo meglio al centro, dove infatti lo mettono la maggior parte dei concorrenti, considerando che è tra gli elementi più usati.

L'alimentazione avviene sempre tramite due batterie AAA, incluse in confezione. Per quanto riguarda invece i materiali abbiamo almeno il 64% di plastica riciclata.

Esperienza d'uso

L'esperienza d'uso di Google TV Streamer è piacevole da usare per due ragioni principali.

  1. L'interfaccia di Google TV è molto buona. È semplice, ricca di contenuti diversi, con dei suggerimenti abbastanza diversificati e abbastanza mirati (la scheda "Per te" ha davvero un senso), e non ci sono pubblicità o altri elementi intrusivi.
  2. Le prestazioni ci sono, sia a livello di fluidità (non al livello di Apple TV, sia chiaro) che di streaming (sia per contenuti locali che online).

È possibile creare profili individuali per ogni membro della famiglia, inclusi i bambini, assicurando un'esperienza personalizzata per ciascuno.

E passare da uno all'altro è anche rapido.

Le app ci sono tutte, quantomeno quelle relative allo streaming / multimedialità. Come del resto c'erano anche prima. E per il cloud gaming c'è GeForce Now (che però non è allo stesso livello della Shield, ma anche di questo parleremo sotto), perché ormai Stadia è un lontano ricordo.

Allo stesso modo c'è sempre l'Assistente Google.

Grazie al controllo vocale possiamo chiedergli di suggerirci contenuti, di avviare app o anche di controllare i dispositivi smart connessi alla stessa rete. Spesso "ci indovina", ma a volte si impunta nel suggerire solo contenuti da YouTube, e in generale abbiamo sempre l'impressione, dalle demo di Google, che in inglese funzioni tutto molto meglio.

E le novità?

ai overview

Fin qui non c'è però nulla di nuovo, ma in realtà qualcosa doveva esserci. Peccato che (ancora) non ci sia. Ecco infatti un (non così breve) elenco di ciò che manca all'appello in Italia:

  • Live TV: un raccoglitore di contenuti in diretta, tra cui YouTube TV, Sling, Philo, Pluto TV, Tubi, Plex e Haystack. Si parla di oltre 800 canali, dei quali in Italia non c'è traccia. Tra questi anche Freeeplay, della stessa Google.
  • Sport: nel tab "Per te" dovrebbe esserci anche una riga interamente dedicata agli sport. Dovrebbe, per l'appunto.
  • AI Overview: riassunti, informazioni e altro, su film e serie TV, creati da Gemini. Per ora non li abbiamo visti, ma potete farvene un'idea con lo screenshot qui sopra.
  • Screensaver generati dalla IA, al fianco di Google foto e della classica galleria d'arte. Non sarà certo la più avveniristica delle funzioni, né la più essenziale, ma è comunque una cosa in più.

Nessuna di queste caratteristiche può definirsi un game changer, e sono comunque novità software che non richiedono per forza un aggiornamento dell'hardware, fatto sta che la loro assenza appiattisce ancora di più l'esperienza d'uso di Google TV Streamer su quella di Chromecast con Google TV.

C'è poi il controllo della smart home, che trasforma il dispositivo in una sorta di hub per la domotica, alla stregua del Pixel Tablet. È una opzione che ha senso, ma presuppone due cose: la prima di avere dispositivi utili per sfruttarla (luci, campanelli e altri device smart), la seconda che sia così fondamentale controllarli dalla TV o mentre siete alla TV.

Certo, se suonano alla porta mentre state guardando un film può fare comodo guardare chi è senza alzarsi dal divano, ma a un certo punto dovrete comunque andare a ricevere gli ospiti. È un esempio banale, ma il punto è che i casi d'uso davvero importanti finisce che si contano sulle dita di una mano.

Fatichiamo insomma a pensare che qualcuno possa acquistare un Google TV Streamer perché ha bisogno di un hub per la smart home. Anche perché, chi dispone di davvero tanti dispositivi di questo tipo, avrà magari già provveduto in altri modi; modi che non presuppongono di avere la TV accesa.

Google TV Streamer vs NVIDIA Shield

Un mero confronto tecnico tra Google TV Streamer e Shield TV racconta solo una parte della storia, e rischia di essere anche un po' fuorviante, sia perché ci sono due versioni del box di NVIDIA, sia perché questo è decisamente più datato.

Se volete confrontare le schede tecniche potete farlo facilmente dai rispettivi siti ufficiali, e scoprirete così, ad esempio, che la Shield base ha la metà della RAM e un quarto dello spazio di archiviazione dello Streamer di Google.

Questo indubbiamente cambia qualcosa, perché costringe l'utente a scegliere con maggiore attenzione le app da installare, ma da un punto di vista di esperienza d'uso sono altre le cose che contano. Ecco alcuni esempi.

  • La Shield ha un upscaling in 4K fantastico.
  • La Shield ha un migliore supporto gaming, soprattutto cloud.
  • La Shield è maggiormente personalizzabile sia nelle impostazioni video che in quelle audio.

Sono 3 elementi non di poco conto.

Il primo riguarda ogni contenuto in SDR, e sono ancora tanti. E la qualità dell'upscaling di NVIDIA è notevole (ci sono tanti esempi online).

Sul fronte ludico non solo ci sono dei giochi in esclusiva, ma soprattutto c'è GeForce Now (chi ancora non sapesse come funziona il cloud gaming di NVIDIA può leggere la nostra guida dedicata), un servizio che solo su Shield raggiunge la risoluzione 4K, mentre su tutti gli altri box è inferiore.

E infine, per gli smanettoni, per chi ami personalizzare al massimo la resa sia dal punto di vista visivo che sonoro, Shield è la scelta giusta, con un sacco di opzioni, anche per i casi d'uso più peculiari.

Queste, a nostro parere, sono le differenze davvero importanti tra i due box.

Poi potremmo discutere a lungo di hardware o di interfaccia (Shield non ha Google TV ma Android TV), ma le tre cose che abbiamo evidenziato sono immediatamente percepibili da chiunque.

Il resto è maggiormente una sfumatura, in parte soggettiva.

Prezzo

Il prezzo di Google TV Streamer è forse uno dei fattori più controversi.

119 euro di listino, contro i 69 euro di Chromecast con Google TV (che occasionalmente si trova anche a meno). Tra l'altro pericolosamente vicino ai 149/159 euro a cui di solito è possibile acquistare la NVIDIA Shield.

Considerando le carenze che abbiamo evidenziato sopra, per la maggior parte degli utenti, ora come ora (in attesa di un naturale ribasso di prezzo o di qualche offerta), potrebbe valere la pena risparmiare puntando al Chromecast con Google TV o a qualcosa di simile.

Chi invece non si facesse problemi a spendere di più potrebbe prendere in seria considerazione proprio la Shield.

Google TV Streamer per ora sta nel mezzo, ed è anche giusto che stia lì. Peccato solo che in questo modo senta pressioni su entrambi i fianchi.

Il sample per questa recensione è stato fornito da Google, che non ha avuto un'anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario.

Giudizio Finale

Google TV Streamer

Google TV Streamer è un buon box-TV, che si ritrova però chiuso tra due fuochi. Da una parte costa di più del precedente Chromecast, e (ancora) non offre un'esperienza d'uso così diversa da giustificare la spesa. Dall'altra non costa tanto meno di una Shield, che ha un tris d'assi in mano che potrebbe valere il maggiore investimento. Tra qualche tempo potrebbe diventare un'ottima scelta, ma ci vorranno un po' di aggiornamenti o di offerte per arrivarci; magari anche entrambi.

Voto finale

Google TV Streamer

Pro

  • Google TV è un'ottima interfaccia
  • Hub per la smart home
  • Trova telecomando
  • Ci sono tutte le app che servono

Contro

  • Dove sono le novità?
  • Hardware in parte sottotono
  • Perché nessuna porta USB?
  • Prezzo

Nicola Ligas

Nicola Ligas Laureato in ingegneria informatica, con una specializzazione in sviluppo di applicazioni per il web. Dopo alcuni anni di progettazione e deploy di siti web ed e-commerce per varie PMI, sono entrato in AndroidWorld nel 2010, scrivendo inizialmente solo notizie di tecnologia ed elettronica di consumo. Dal 2011 al 2014 ho collaborato ad Android Magazine, un mensile cartaceo sul mondo Android. In oltre 10 anni di prove in prima persona su centinaia di dispositivi diversi ho sviluppato un forte know-how su notebook, TV e home cinema, action cam, monopattini elettrici, e tanti altri dispositivi sui quali ho scritto recensioni e guide di ogni genere, spiegando ai lettori in modo chiaro come usare la tecnologia odierna, e quale dispositivo comprare in base alle loro esigenze. Attualmente curo tutta la produzione editoriale di SmartWorld.it, e realizzo video recensioni e approfondimenti per YouTube, TikTok, Instagram, e Facebook.

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