Grane legali in vista per Microsoft con l'acquisizione Activision Blizzard

2 years ago 229

Uno dei temi più caldi di questi giorni riguarda l'annuncio della proposta di acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft per quasi 70 miliardi di dollari. L'operazione, una delle maggiori degli ultimi anni, potrebbe nascondere principalmente due insidie legali. La prima riguarda le regole sull'antitrust negli Stati Uniti e globale. La seconda invece riguarda le accuse (e cause) di molestie e discriminazione sessuale da parte dello staff femminile di Activision Blizzard. 

Per quanto riguarda la prima questione legale, è piuttosto spinosa. Essendo l'accordo di natura verticale, piuttosto che orizzontale, Microsoft dovrebbe essere meno esposta a procedure di infrazione. Ricordiamo che gli accordi di tipo orizzontale sono quelli tra compagnie dello stesso settore, mentre accordi verticali coinvolgono settori diversi. Il problema sono le dimensioni dell'accordo, che facendo diventare Microsoft la terza compagnia di videogiochi al mondo per ricavi la lasciano esposta su diversi punti. 

C'è poi la questione relativa alla Xbox. Se Microsoft rendesse i contenuti di Activision Blizzard esclusivi per la propria console, potrebbe approfittarne per alzare i prezzi e danneggiare i consumatori, che non potrebbero trovare alternative. In definitiva, l'accordo passerà sotto uno stretto scrutinio da parte dei regolatori, soprattutto quelli dell'Unione Europea, molto attenti alle tematiche riguardanti il monopolio

Infine, c'è la questione riguardante le accuse di molestie e discriminazione all'interno di Activision, la cui responsabilità, e gestione, passerebbe totalmente nelle mani di Microsoft. Una scappatoia potrebbe venire dal fatto che se Activision rimanesse una società sussidiaria, le cause e richieste di risarcimenti non dovrebbero in teoria passare alla proprietà. L'acquisizione insomma si complica sempre di più, continuate a seguirci per ulteriori approfondimenti. 

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