Come previsto da numerose indiscrezioni che si sono susseguite negli scorsi mesi, Huawei HarmonyOS NEXT è stato lanciato nel corso di un evento in Cina: si tratta della prima versione del sistema operativo proprietario del colosso cinese completamente slegato e indipendente da Android. Per chi se lo fosse perso, era emerso piuttosto rapidamente dopo il rilascio della prima versione di HarmonyOS che si trattava di un “fork” della versione open-source del sistema operativo sviluppato da Google.
A differenza delle precedenti versioni del sistema operativo, HarmonyOS Next non è compatibile con le app Android, che semplicemente si rifiuteranno di funzionare. Il colosso cinese ha confermato che sono già state sviluppate già oltre 15.000 app native, prevalentemente per il mercato locale, e la lista è in costante espansione. È previsto un rilascio su scala globale, ma è difficile prevedere come andrà: in effetti l’assenza di compatibilità con le app del Play Store, che nel resto del mondo è ormai leader consolidato insieme all’App Store, potrebbe isolare Huawei ancora di più dal resto del mondo.
Alle fondamenta di HarmonyOS NEXT troviamo un microkernel sviluppato in proprio, basato sul codice open-source OpenHarmony. Supporta naturalmente gli HMS (Huawei Mobile Service), controparti dei Google Play Service a cui siamo abituati noi. Il sistema operativo è già in esecuzione su oltre un miliardo di dispositivi a livello globale, secondo il presidente di Huawei Consumer Richard Yu.
Esteticamente non rappresenta un cambio di passo troppo radicale con quanto visto nelle versioni precedenti: anche se a livello infrastrutturale il sistema è tutto nuovo, Huawei ha optato per un intervento non troppo profondo, per garantire il giusto equilibrio tra la necessità di far sentire gli utenti sempre a casa propria e quella di veicolare l’arrivo di una novità importante.
Possiamo comunque osservare in generale un look molto più “flat”, se vogliamo; il Lock Screen è stato rivisitato in modo piuttosto deciso, con la possibilità di personalizzarlo tramite widget (trend che abbiamo visto anche negli OS mobile leader a livello internazionale). Cambia molto anche il Centro di controllo, e naturalmente l’OS è pieno zeppo di funzionalità AI. A livello prestazionale Huawei promette una fluidità incrementata del 30%, consumi ridotti del 20%, e il trasferimento di un file da 1,2 GB tramite Huawei Share da un dispositivo compatibile all’altro richiede appena 8 secondi.
Oggi arriva la prima Beta pubblica del sistema operativo, naturalmente solo in Cina. È disponibile per la gamma Pura 70, per il pieghevole a conchiglia Pocket 2 e per il tablet MatePad Pro 11 2024. Non abbiamo informazioni riguardo ad altri dispositivi, sulle tempistiche di rilascio stabile, né su quando potremo provarlo al di fuori della Cina.