Pare che dopo l’abbandono del marchio Nokia (almeno per gli smartphone), HMD sia interessata a tornare a esplorare le fasce più alte del mercato: nelle scorse ore sono emerse informazioni relative a un nuovo smartphone che la società finlandese, fondata da ex dirigenti Nokia Mobile, starebbe preparando con componenti decisamente premium. Il dispositivo ha nome in codice “Moon Knight”, che sembra un diretto riferimento all’omonimo supereroe Marvel, ed è basato sullo Snapdragon 8s Gen 3 di Qualcomm.
Secondo la fonte, il leaker noto su Twitter come smashx_60, lo smartphone (codice modello TA-1691) avrà un display pOLED con risoluzione FHD+ e frequenza di refresh massima di 144 Hz; purtroppo non si sa molto sul modulo fotografico posteriore se non che ci dovrebbero essere quattro unità. Viene menzionata anche la presenza di connettori POGO Pin sul retro, suggerendo quindi la compatibilità con gli accessori, o per usare la terminologia della società “outfit”, che abbiamo visto con HMD Fusion. Menzionati anche telaio in alluminio, speaker stereo e naturalmente connettività 5G.
Purtroppo per ora i leak si fermano qui, ma la fonte promette altri dettagli in tempi brevi. A giudicare dalla descrizione fin qui diremmo che si potrebbe trattare di quei “quasi flagship” che si posizionano giusto un gradino sotto i top veri e propri. Il chip è la versione leggermente meno performante di quella che è la proposta più potente di Qualcomm al momento, anche se è vero che il successore è ormai a poche settimane di distanza dal lancio. E naturalmente il modulo fotografico è la vera incognita - il numero di sensori conta poco, dipende tutto dalla loro qualità, risoluzione e ottiche associate.
È comunque un bel cambio di passo per HMD, il cui ultimo smartphone classificabile come premium risale ormai a cinque anni fa con il Nokia 9 Pureview (foto in apertura), che comunque aveva un’implementazione decisamente particolare del concetto di multi-fotocamera - ce n’erano addirittura cinque, ma lavoravano tutte assieme per fornire una singola foto. L’idea era quella di elaborare e interpolare i dati di tutti i sensori per ottenere un’immagine di altissima qualità. Idea carina sulla carta, ma che in concreto non ha avuto molta fortuna.