Il ban che ha colpito Huawei nel 2019 ha avuto conseguenze devastanti per la casa di Shenzhen, passata nel giro di pochi mesi dall'essere uno dei principali esponenti del mondo mobile al diventare una realtà praticamente ai margini di questo settore. Anche Honor ha dovuto prendere le distanze dalla ex casa madre per poter continuare ad operare sul mercato con prodotti adatti al pubblico internazionale, cosa che le ha permesso negli ultimi mesi di ritornare in campo anche con soluzioni di fascia altissima.
In realtà pure Huawei non si è data del tutto perduta e, tra lo sviluppo del suo sistema operativo HarmonyOS e il ritorno della serie P50, ha provato a continuare a proporre la sua filosofia di smartphone, anche se non senza qualche grande difficoltà. Inutile nasconderlo: l'impossibilità di sviluppare i propri SoC, di accedere ai modem 5G e di poter contare sui servizi Google hanno inciso in maniera devastante sull'attrattiva dei suoi prodotti e sembra che Huawei stia valutando una soluzione per superare completamente la maggior parte di questi problemi.
HI NOVA, IL BRAND PER SUPERARE IL BAN
Siamo ancora lontani dall'assistere al ritorno dei SoC della famiglia Kirin, tuttavia sembra che Huawei stia studiando un piano che le consentirà di aggirare le sanzioni USA almeno per quanto riguarda la possibilità di offrire un'esperienza d'uso di Android completa e nessuna rinuncia anche sul fronte della connettività.
Per fare ciò, Huawei potrebbe puntare su un nuovo brand lanciato in Cina nel 2021, il cui nome è sicuramente familiare a tutti gli appassionati della casa di Shenzhen. Il brand in questione si chiama infatti Hi Nova e al momento è controllato dal China Post, quindi non direttamente riconducibile a Huawei, anche se le due aziende hanno siglato un contratto di collaborazione nel 2019.
Cosa ci sia dietro questa collaborazione è facile capirlo, dal momento che i prodotti di Hi Nova sono smartphone che riprendono esattamente le specifiche e l'estetica di alcuni prodotti Huawei della serie Nova, come ad esempio il Nova 9 Pro che si è letteralmente reincarnato in Hi Nova 9 Pro. A differenza dell'originale, la versione Hi Nova è equipaggiata con la variante 5G di Snapdragon 778G, superando quindi uno degli ostacoli citati in precedenza.
Ovviamente la versione cinese di Hi Nova 9 Pro non è dotata di servizi Google per via del mercato in cui è distribuita, ma un'eventuale versione internazionale non dovrebbe avere problemi a ricevere la certificazione necessaria. Insomma, Hi Nova potrebbe essere una soluzione per riportare in tutto il mondo gli smartphone pensati da Huawei senza che sia Huawei a distribuirli.
UN'OPERAZIONE NON SCONTATA
Bisogna sottolineare che l'operazione non è così semplice e immediata, in quanto è necessario prendere provvedimenti molto ben ponderati al fine di evitare che anche Hi Nova possa essere sanzionata o che l'interazione tra le due realtà possa andare a violare il ban imposto su Huawei. Probabilmente ciò non accadrà sino a quando il controllo delle due aziende resterà distinto (ma scavando in profondità si torna sempre al controllo governativo) e il movimento che avviene tra Huawei e Hi Nova continuerà ad essere unidirezionale, ovvero con tecnologie e design studiati dalla prima concessi alla seconda per essere integrati nei suoi prodotti.
Insomma, il meccanismo sembra chiaro: Huawei crea la maggior parte degli elementi che caratterizzano il prodotto e Hi Nova si prende il compito di completarlo con l'hardware non accessibile a Hauwei e l'ultima versione Android, per poi commercializzarlo a suo nome. Sarà interessante capire se ciò porterà al debutto di Hi Nova sui mercati occidentali e se un simile rapporto esiste anche nei confronti della nuova Honor.