Sony PlayStation è stata accusata nel Regno Unito di aver gonfiato i prezzi dei suoi giochi, forte della posizione dominante che ha sul mercato videoludico (nonostante gli ultimi dati finanziari non siano particolarmente brillanti). I danni arrecati ai consumatori britannici tra il 2016 e il 2022 sono stati stimati in 5 miliardi di sterline, 5,91 miliardi di euro. É questa la cifra chiesta da un gruppo di clienti capeggiati da Alex Neill, personaggio non nuovo a questo tipo di azioni e particolarmente attivo nel campo della protezione dei diritti dei consumatori.
L'azienda non ha ancora rilasciato commenti: il periodo è difficile, ricorda Neill, siamo nel bel mezzo di una crisi economica che ha ridotto il potere di acquisto e Sony si permette di "derubare i suoi clienti" con titoli e acquisti in-game ritenuti troppo costosi. In altre parole, l'accusa è di aver violato le leggi sulla (libera) concorrenza, di avere abusato della posizione dominante e di aver imposto termini e condizioni agli sviluppatori e agli editori dei giochi, inclusa una commissione del 30% su ciascun acquisto effettuato tramite il PlayStation Store.
La denuncia è stata depositata presso il Competition Appeal Tribunal, e potrebbe (ri)portare nelle tasche dei consumatori coinvolti - sarebbero circa 9 milioni - una cifra compresa tra 67 e 562 sterline (79-664 euro).
Con questa azione legale sto difendendo i milioni di persone del Regno Unito che sono state inconsapevolmente sovraccaricate" - ha spiegato Alex Neill. - É la stessa situazione di Apple e Android, in cui non hai scelta se non quella di pagare i costi elevati per i contenuti perché non ci sono alternative.
LE CONDIZIONI DA RISPETTARE
Per sperare di ricevere un indennizzo i consumatori devono rispettare le seguenti condizioni:
- avere avuto una console Sony dal 19 agosto 2019
- risiedere nel Regno Unito
- aver acquistato giochi digitali sulla piattaforma PlayStation Store
- aver effettuato acquisti in-game tramite PlayStation Store