Non è la prima volta che associamo lo storico marchio di Commodore ad un'azienda italiana. Era successo qualche anno fa con CBM e i suoi smartphone e oggi succede di nuovo con Commodore Industries, società italiana guidata da Luigi Simonetti che annuncia oggi l'arrivo sul mercato con ben 5 nuovi laptop, come riportato da CORCOM.
Non è però tanto l'annuncio in sé a fare notizia, benché sia comunque un impegno non da poco per un'azienda che nel campo dei laptop ha realizzato solo pochi dispositivi diversi, quanto il fatto che questo impegno è anche nei confronti del territorio dove l'azienda ha sede, ovvero a Orvieto. Sarà infatti proprio in Umbria che i computer portatili di Commodore verranno realizzati, così come è lì che sarà fatta assistenza tecnica e sarà portata avanti la ricerca e lo sviluppo.
Per chi non avesse dimestichezza con l'argomento è importante sapere che non sarà ovviamente possibile realizzare i componenti per un computer portatile in Italia, in quanto la tecnologia che serve non è disponibile qui, come per esempio neanche in buona parte dell'Europa.
L'azienda si occuperà quindi di mettere insieme quanto realizzato assemblando in Italia i notebook.
Altro elemento molto interessante è la scelta tecnologica di Commodore Industres che ha scelto per questi cinque notebook di utilizzare dei processori Qualcomm X Elite. Si tratta della promettente linea di SoC di Qualcomm con architettura ARM, che dovrebbe offrire, soprattutto nelle future versioni, prestazioni davvero competitive con Apple Silicon, lasciando sulla carta indietro le aziende, come AMD o Intel, che ancora si basano su piattaforme X86. Questo sarà possibile grazie alla partnership con l'argentina Pixart (che non ha niente a che vedere con la popolare app di fotoritocco). Questa alleanza permetterà ai due marchi di portare nuovi notebook a marchio Commodore sul mercato globale.
È ovviamente presto per farsi prendere dall'entusiasmo di un grande e nostalgico marchio come Commodore che arriva nuovamente sul mercato dei PC e che lo fa direttamente dall'Italia. Le sfide sono molte (soprattutto in Europa) e la concorrenza è agguerrita.
Non possiamo però augurare il meglio a questo nuovo progetto sperando che possa essere un primo slancio propositivo in un ambito in cui l'Europa ha decisamente lasciato il passo ai concorrenti asiatici e statunitensi.
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