I social media sarebbero particolarmente dannosi in certe fasi dell'adolescenza

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C'è un generale consenso che l'utilizzo dei social network sia dannoso per gli adolescenti, e diverse aziende come Instagram e TikTok hanno effettuato azioni per limitare l'accesso alle loro app sulla spinta di moti popolari di protesta. Quantificarlo e identificare chi è più a rischio però è un altro discorso e le aziende come Meta non aiutano certo a capirlo visto che non permettono di accedere ai loro dati interni sull'utilizzo delle app.

Uno studio pubblicato recentemente su Nature, effettuato su un campione di 72.000 persone tra i 10 e gli 80 anni nel Regno Unito, ha cercato proprio di far luce su questo aspetto.

Usando come unità di misura il livello di soddisfazione di vita a un anno dall'utilizzo dei social network, il team di ricerca ha evidenziato come in generale nella fascia di età tra i 10 e i 21 anni, un uso dei social media sia molto basso che molto alto è comunque collegato a una minore soddisfazione di vita, però tra i 10 e i 15 anni risultava una differenza di genere, in quanto le ragazze con un elevato utilizzo dei social media avevano una soddisfazione di vita inferiore rispetto ai ragazzi.

A quel punto il team ha esaminato i dati di un sondaggio condotto su oltre 17.000 ragazzi di età compresa tra 10 e 21 anni, e restringendo le finestre di età ha ottenuto un risultato interessante.

Infatti i ricercatori hanno trovato che i ragazzi tra i 14 e i 15 anni con un elevato utilizzo dei social network mostravano una minore soddisfazione della vita, dato riscontrato nella fascia di età tra 11 e 13 anni per le ragazze. La stessa relazione si è poi ripresentata per entrambi i sessi all'età di 19 anni.

Questo dato sembra collegare l'utilizzo dei social network e il malessere a due momenti importanti (e delicati) per gli adolescenti:

  • l'inizio della pubertà 
  • l'abbandono della casa (evento che nel Regno Unito avviene appunto a 19 anni in media)

Ovviamente la ricerca mostra solo una correlazione, (oltre ad utilizzare un'unità di misura piuttosto vaga) ma è interessante notare come abbia identificato delle specifiche categorie di adolescenti a rischio per l'utilizzo dei social network e questo deve stimolare ulteriori approfondimenti nel campo.

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