Il Consiglio Ue stabilisce regole comuni per l’applicazione del diritto internazionale nel cyberspazio. Mele: “Ecco perché è rilevante”

2 days ago 54

Il Council of the European Union ha approvato la dichiarazione dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri per un approccio comune sull’applicazione del diritto internazionale nel cyberspazio.

Il Consiglio ha approvato una dichiarazione dell’UE e dei suoi Stati membri relativa a un’intesa comune sull’applicazione del diritto internazionale al cyberspazio. Nella dichiarazione si indica che il diritto internazionale rimane adatto allo scopo in questo settore digitale e si ribadisce che gli Stati devono rispettare determinati obblighi e norme nello svolgimento di attività nel cyberspazio.

Nella dichiarazione viene riconosciuto che i comportamenti dolosi nel cyberspazio, compreso il ransomware, sono in aumento in termini di portata, gravità, sofisticazione e impatto, il che rappresenta una sfida e una minaccia importanti per il funzionamento delle società, delle economie e dello stile di vita europei. Tuttavia, il settore non è un settore privo di regolamentazione.

Il rispetto e l’osservanza del quadro delle Nazioni Unite per il comportamento responsabile degli Stati nel ciberspazio rimangono essenziali per mantenere la pace, la sicurezza e la stabilità internazionali. L’UE e i suoi Stati membri riaffermano pertanto il loro pieno impegno a favore dell’attuazione del quadro delle Nazioni Unite per il comportamento responsabile degli Stati nel ciberspazio, adottato per consenso e ribadito in diversi casi dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGA), che afferma, tra l’altro, che il diritto internazionale, in particolare la Carta delle Nazioni Unite, il diritto internazionale dei diritti umani e il diritto internazionale umanitario, si applica pienamente al ciberspazio.

L’UE e i suoi Stati membri continueranno a collaborare con i partner internazionali per istituire un meccanismo delle Nazioni Unite che sia unico, permanente, inclusivo, regolare e orientato all’azione al fine di attuare e promuovere un comportamento responsabile degli Stati nel ciberspazio: il programma d’azione.

Con la dichiarazione l’UE e i suoi Stati membri dimostrano che è possibile raggiungere un’intesa comune su una serie di principi fondamentali e norme di diritto internazionale applicabili al ciberspazio. Una migliore intesa comune globale del modo in cui il diritto internazionale si applica al ciberspazio contribuisce a rafforzare la ciberresilienza mondiale e ad aumentare la trasparenza, la prevedibilità e l’assunzione di responsabilità riguardo alla condotta degli Stati nel ciberspazio. In quest’ottica, l’UE e i suoi Stati membri continuano a sostenere i paesi terzi attraverso la formazione e lo sviluppo di capacità sull’attuazione del quadro delle Nazioni Unite per il comportamento responsabile degli Stati nel ciberspazio, anche per quanto riguarda le modalità di elaborazione di una posizione nazionale, regionale o internazionale sull’applicazione del diritto internazionale al ciberspazio.

Mele: “Ecco perché è fondamentale”

“La dichiarazione evidenzia quanto i cyberattack, compresi i ransomware, stiano aumentando in termini di gravità, sofisticazione e impatto, rappresentando una sfida e una minaccia importante per le nostre società, per l’economia e per lo stile di vita dei cittadini europei”, spiega Stefano Mele, Head of Cybersecurity & Space Law Department, Gianni & Origoni.

“Riconosce l’applicazione del diritto internazionale, incluse le normative sui diritti umani, alle attività nel cyberspazio. Inoltre, spiega l’avvocato, rafforza la cybersecurity promuovendo l’applicazione della normativa internazionale sui comportamenti responsabili da parte degli Stati e favorisce la cooperazione internazionale per contrastare minacce cyber globali. Perché è rilevante? In un’epoca in cui gli attacchi cyber minacciano infrastrutture critiche, fiducia e stabilità economica, avere linee guida condivise tra Stati membri e partner internazionali non è solo necessario, ma essenziale”, conclude Mele.

Read Entire Article