Il futuro di WhatsApp: cos'è l'interoperabilità con le altre app di messaggistica

8 months ago 187

In Europa sta per avvenire un corposo cambio di passo per tutti quei fornitori di servizi dominanti, noti come gatekeeper. Questo porterà a consistenti cambiamenti nel settore della tecnologia, i quali riguarderanno anche WhatsApp. Nelle ultime ore sono arrivate delle importanti informazioni dai vertici della piattaforma di messaggistica in merito all'interoperabilità.

WhatsApp sta infatti per introdurre l'interoperabilità con le altre app di messaggistica. Questo significa che il colosso WhatsApp permetterà di accedere e interagire con app di messaggistica di terze parti, e viceversa.

Sarà quindi anche possibile scambiare messaggi WhatsApp da altre app di messaggistica, come iMessage, Telegram, Google Messaggi e Signal. Così come da WhatsApp sarà possibile accedere e scambiare messaggi sulle piattaforme appena menzionate.

Quanto appena riferito è stato confermato da Dick Brouwer, il direttore tecnico di WhatsApp, che ha concesso un'intervista a Wired. Dick Brouwer ha confermato che l'interoperabilità tra WhatsApp e le altre piattaforme di messaggistica supporterà messaggi di testo, immagini, messaggi vocali, video e file generici.

Praticamente, saranno supportati tutti i tipi di contenuti attualmente supportati su WhatsApp.

Non è tutto così semplice come sembra. Meta, l'azienda che attualmente detiene la proprietà di WhatsApp, ha già specificato che tutte le piattaforme con intenderanno essere interoperabili con WhatsApp dovranno soddisfare i requisiti di sicurezza richiesti da WhatsApp. Questo riguarda soprattutto la tipologia di crittografia impiegata.

Inoltre, tali aziende dovranno siglare dei contratti per rendere effettiva l'interoperabilità con WhatsApp. Queste preoccupazioni sono più che lecite da parte di Meta, anche se sotto un certo punto di vista potrebbero effettivamente limitare già in partenza l'interoperabilità. Meta si ritrova a gestire una delle più imponenti piattaforme di messaggistica, con i suoi utenti che si scambiano miliardi di informazioni personali ogni giorno. Pertanto, è più che legittimo preoccuparsi della sicurezza quando ci si apre a entità esterne.

Dick Brouwer ha confermato che ne sapremo sicuramente di più a marzo. Il mese di marzo infatti è quello in cui il Digital Market Act, voluto dall'Unione Europea, ha fissato il termine ultimo per i cosiddetti gatekeeper per attivare le misure che dovrebbero promuovere la concorrenza in termini di servizi digitali.

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