Il mio rapporto con Apple Watch è controverso: sono profondamente convinto che sia uno dei migliori smartwatch (se non il migliore) disponibile sul mercato, ma allo stesso tempo non riesco a sfruttarlo a dovere come vorrei. Ma, come si dice in ogni storia d'amore che non funziona, non sei tu, sono io.
Sono io che non lo uso per pagare (per qualche ragione, mi trovo più comodo con l'iPhone), sono io che non uso praticamente nessuna app da polso e sono io che non riesco a indossarlo mentre dormo, trovandolo scomodo (questa però è anche un po' colpa tua, Apple Watch).
Insomma, i motivi per cui non mi trovo sempre benissimo con Apple Watch non dipendono strettamente da Apple Watch, ma più che altro dal fatto che io vorrei un prodotto diverso, un prodotto che (ancora) non esiste. Eppure avrebbe senso!
Cara Apple, vorrei uno smart ring o una smart band, grazie
Quel che vorrei da Apple è molto semplice: un dispositivo indossabile, il più piccolo e discreto possibile, per monitorare attività fisica e sonno.
Se proprio vogliamo esagerare, potrei apprezzare un piccolo display per controllare la riproduzione musicale, leggere l'orario e poco altro (magari le notifiche, ma mi basta solo l'icona, niente testo completo o altre amenità).
Insomma, quel che vorrei da Apple è una smart band o uno smart ring: uno strumento semplice e di bell'aspetto come sa fare Apple. Leggero e comodo in modo che possa indossarlo anche la notte senza fastidio, con un'autonomia generosa che non mi costringa a ricaricarlo ogni giorno, e che sia in grado di monitorare passi, attività fisica e sonno.
Non penso di chiedere la luna: ormai esistono decine di ottime fitness band che fanno tutto quel che chiedo, e nell'ultimo anno abbiamo assistito anche a un'esplosione degli smart ring, di cui alcuni davvero eccellenti, al punto che anche Samsung e Xiaomi ne sta realizzando uno.
Non a caso, nell'ultimo periodo stavo quasi pensando di mettere in pausa il mio Apple Watch per provare come mi troverei con una smart band della concorrenza.
Certo rimane l'amaro in bocca, perché per chi – come me – utilizza praticamente ogni dispositivo dell'ecosistema Apple, lasciare un prodotto della mela per usarne uno di terze parti non è il massimo. E sia chiaro, non è una questione di status symbol o altro, ma di integrazione nell'ecosistema.
D'altra parte, con un po' di presunzione, penso anche che si tratti di un dispositivo che potrebbe aver senso (anche per Apple).
Apple investe sulla salute
Da ormai diversi anni Apple sta spingendo sul tema della salute, proponendo i suoi Apple Watch come dispositivi che possono aiutare l'utente a prevenire malattie o, addirittura, come strumenti salvavita.
Questo si sposa particolarmente bene con la narrazione dell'azienda, che da sempre si pone come una sorta di paladino senza macchia in difesa dei propri utenti (vedi anche questione privacy), ma funziona molto bene anche per vendere abbonamenti. Negli ultimi anni, Apple spinge sui servizi, che progressivamente stanno diventando una parte sempre più consistente dei ricavi, e il fitness è un buon traino per gli utenti.
Un dispositivo più compatto e magari anche più economico di Apple Watch, che permetta agli utenti di monitorare il proprio stato di salute e che magari si interfacci anche con gli allenamenti Fitness+, sarebbe una svolta per me, ma magari anche per altri utenti che, come me, non sono completamente soddisfatti di Apple Watch.
In definitiva, ammetto che il mio sogno sarebbe una fitness band di Apple, ma francamente vedo molto più verosimile un anello smart: non a caso, qualche mese fa si è parlato dell'ipotesi di un iRing, in seguito a un brevetto depositato dall'azienda. E chissà che tra un anno o due non possa essere davvero accontentato.