iPhone, decisione shock in Brasile: vendite ferme finché caricatore non torna di serie

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iPhone, decisione shock in Brasile: vendite ferme finch caricatore non torna di serie

06 Settembre 2022 5

Il Ministero della Giustizia brasiliano ha sanzionato Apple per l'equivalente di oltre 2 milioni di dollari a causa della mancanza del caricabatterie dalla dotazione degli iPhone. Bruscolini per un'azienda che fattura tra gli 80 e i 120 miliardi di dollari ogni tre mesi, non fosse che alla multa si somma un provvedimento che costringerà a più di qualche riflessione: non un altro iPhone sarà più venduto in Brasile fino a che il caricabatterie non ottiene nuovamente il suo posto all'interno della confezione.

Attualmente la gamma di smartphone Apple è composta, in Italia come in Brasile, dagli iPhone 13, iPhone 12, iPhone 11 ed iPhone SE (2022), e poiché tutti arrivano con la guida rapida all'uso e il cavetto USB-Lightning, Apple a Brasilia e dintorni non potrà vendere nessun iPhone, almeno fin quando in dotazione non tornerà un alimentatore. La sanzione, fa sapere la testata locale g1 che ha dato risonanza alla decisione del Ministero, sarà comminata se Apple non dovesse sospendere immediatamente le vendite dei modelli in questione - e nel momento in cui scriviamo non sembra averlo fatto, a giudicare dall'Apple Store online locale.

IN DUE ANNI APPLE MAI VENUTA INCONTRO AL BRASILE, SAMSUNG S

Samsung, che in Europa ha pure rimosso il caricabatterie dalla dotazione dei top di gamma, per evitare le grane legali che la Mela aveva già avuto in Sud America ne ha incluso uno con i Galaxy Z Fold 4 e Z Flip 4, mentre Apple non è mai tornata sui suoi passi, nonostante - appunto - in Brasile non tirasse buona aria. La decisione controversa di rimuovere il caricabatterie dalla dotazione degli iPhone risale al 2020, quando con il via alle vendite degli iPhone 12 Apple confermò quel che i rumor anticiparono ampiamente nei mesi precedenti.

Lo stop al bundle con l'alimentatore (e gli auricolari cablati, gli EarPods) venne motivato da una considerazione semplice ma che fece discutere parecchio, allora (e gli oltre 500 commenti all'articolo ne sono la prova) e nei mesi a venire, quando diversi concorrenti decisero a turno di accodarsi ad Apple - magari dopo averla sbeffeggiata: dopo anni di evoluzione tecnologica e centinaia di milioni di prodotti venduti con un caricabatterie, molti dei clienti alto-spendenti di Apple in linea di massima ne possedevano già uno, per cui per buona parte dei clienti il caricabatterie in dotazione avrebbe fatto numero o sarebbe persino finito in un cassetto, inutilizzato.

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Ma la produzione di un caricabatterie richiede risorse, in altre parole inquina. Per cui - fu la conclusione di Apple - quei (pochi?) che ne hanno bisogno possono comprarlo dal listino accessori ufficiale o da terzi, gli altri possono utilizzare quelli che hanno già e l'ambiente ringrazia (anche i tesorieri di Cupertino). Due anni fa Apple non si limitò a toglierlo dalla confezione degli iPhone 12, ma il provvedimento incluse anche gli iPhone di generazione precedente ancora a listino che fino a pochi giorni prima invece lo avevano.

Una scelta che contravviene però al Codice di Difesa del Consumatore brasiliano, da qui la dura decisione delle autorità locali. Poco tempo dopo si disse che Apple sarebbe tornata a includere il caricatore nella dotazione degli iPhone, ma la storia ci racconta una differente evoluzione della vicenda culminata con il "frontale" di oggi.


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