L'affanno di Apple per la rinascita Huawei: tempesta dalla Cina prima degli iPhone 15

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Dal 29 agosto, giorno in cui Huawei ha tolto i veli da Mate 60 Pro, sono cambiate parecchie cose per Apple. All'inizio non c'era alcun nesso tra il top di gamma cinese e l'azienda di Cupertino, invece di aspetti strani ce n'erano già parecchi. Huawei lo aveva presentato quasi in silenzio: nessun teaser nei giorni precedenti, nessun evento, nemmeno un comunicato stampa, nulla. Mate 60 Pro era apparso improvvisamente sul portale cinese, e già questo di per sé, per uno smartphone tanto importante, qualche perplessità l'aveva fatta sorgere.

L'altro aspetto, più curioso del primo, era legato al chip. La scheda tecnica allestita per Mate 60 Pro sul sito ufficiale dava informazioni su tutto, tranne che sul SoC utilizzato. Taceva anche sulla connettività dati. Pochi giorni dopo si è scoperto che la novità di Huawei aveva un Kirin 9000s venuto fuori dalle fonderie SMIC con connettività 5G, tre anni dopo quel Mate 40 Pro che era stato l'ultimo smartphone 5G dell'azienda prima che il ban americano la privasse della possibilità di accedere alle tecnologie più recenti. Huawei e SMIC, è la convinzione a stelle e strisce, senza poter attingere a quella proprietà intellettuale americana che il ban aveva negato loro non avrebbero potuto produrre il Kirin 9000s che ha regalato il 5G alla Mate 60 series e al pieghevole Mate X5.

CRESCE LO SPIRITO NAZIONALISTA CINESE

Huawei e la Cina hanno risposto così agli USA con un timing che non può essere casuale. I cinesi adesso hanno tre novità all'avanguardia (Mate 60, Mate 60 Pro e Mate 60 Pro+) più un pieghevole (Mate X5), e il Governo ha fatto il resto, vietando, ha riferito il Wall Street Journal, l'utilizzo degli iPhone ai suoi funzionari (persino di portarne uno in ufficio) per ragioni di sicurezza nazionale. Poche ore dopo Bloomberg aggiungeva che Pechino stesse valutando di vietare l'iPhone anche ai funzionari di aziende di proprietà statale, allargando di parecchio l'impatto della misura.

In un momento storico in cui i Paesi si scoprono ogni giorno un po' più patriottici, per Apple, che con gli iPhone in Cina è molto forte, a un passo dalla presentazione degli iPhone 15, è concreta la prospettiva di cedere quote di mercato a Huawei e agli altri produttori locali. Lo ha messo nero su bianco oggi Mark Gurman su Bloomberg: Apple non lotta solamente contro Huawei che, per lo meno in Cina, ha l'opportunità di rinascere, spalleggiata com'è da Xi Jinping e i suoi, ma pure contro il clima nazionalista che inizia a permeare la società cinese e che "spinge ogni giorno i consumatori a evitare iPhone e i dispositivi di produttori esteri".

Sui social mandarini, racconta il giornalista, cresce lo schieramento di chi ha abbandonato la benevolenza nei confronti di Apple, che fa comunque notare come Xi Jinping non abbia interessi a vietare del tutto la vendita di iPhone: Apple dà lavoro a milioni di cinesi, un eventuale ban danneggerebbe l'economia e i cinesi stessi.

SFUMATI 200 MILIONI DI DOLLARI DI CAPITALIZZAZIONE

Di innegabile c'è che nelle scorse ore il titolo di Cupertino ha perso centinaia di milioni di dollari in borsa. Oltre la prospettiva sopra che certo non poteva entusiasmare gli investitori, a innescare quella che somiglia a una tempesta perfetta nel momento topico dell'anno ha contribuito la voce secondo la quale China Mobile, il maggiore operatore cinese, non avrebbe venduto gli iPhone 15 nella regione.

CHINA MOBILE has announced that it will no longer sell the iPhone 15 series of phones. Just as the US is not allowed to sell Huawei phones on its soil! pic.twitter.com/c6oL81QUzN

— Yin MR (@YinZP365) September 6, 2023

Il rumor è diventato virale sui social e nelle ore seguenti, in assenza di smentite, i mercati sono andati in fibrillazione. Così il titolo Apple ha bruciato milioni di dollari: il valore in pochi giorni è arrivato ad accusare un passivo che ha sfiorato il 10%, mandando in fumo 200 milioni di dollari di capitalizzazione.


La smentita da parte di China Mobile, però, è arrivata. Il primo operatore cinese ha confermato che anche quest'anno venderà gli iPhone, ma Apple rimane invischiata in una situazione non semplice. Il titolo di Cupertino ha fermato la sua corsa verso il basso, almeno per il momento. Durerà?

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