L'IA sui Ray-Ban Meta è dietro l'angolo, ma non sembra essere così efficiente

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I Ray-Ban Meta sono stati ufficializzati nello scorso autunno con l'obiettivo di far dimenticare il triste epilogo dei Ray-Ban Stories. Nonostante siano in commercio già da qualche mese, gli occhiali smart di Meta non sono ancora al massimo delle loro potenzialità, poiché tutte le funzionalità relative all'IA non sono disponibili al pubblico, ma riservate a un ristretto numero di beta tester statunitensi.

Però, i tempi della beta stanno per finire: infatti, dal mese prossimo l'intelligenza artificiale di Meta sarà disponibile su tutti i Ray-Ban Meta. Per richiamarla, sarà sufficiente dire: "Hey Meta", chiedere ciò che si vuole e si otterrà la risposta tramite gli speaker posti all'interno della montatura.

Un assaggio di ciò che ci aspetta è stato fornito al New York Times, che li ha sperimentati in situazioni di vario tipo cercando di ricostruire una giornata di un utente comune.

I due giornalisti del NYT hanno iniziato l'esperienza da casa, inquadrando il proprio cane con la fotocamera presente sugli occhiali e chiedendo all'IA che cosa stessero guardando: la risposta è stata corretta in entrambi i casi, identificando anche la razza dell'animale.

Tuttavia, l'identificazione degli animali non è il suo forte: i due sono andati in uno zoo per provare l'affidabilità su specie di animali meno convenzionali e qui c'è stata la maggior parte degli errori: molti animali sono stati confusi grossolanamente con altri (come nel caso di un panda scambiato per un suricato), però, a discolpa dei Ray-Ban Meta, questi erano o molto lontano o dietro delle gabbie, quindi l'interpretazione potrebbe essere stata condizionata.

Cambiando totalmente luogo, uno dei giornalisti è andato in un supermercato per fare compere e inquadrando un pacco di biscotti ha chiesto ai Ray-Ban Meta se fossero senza glutine e gli smartglass hanno dato nuovamente la risposta giusta.

Però, anche con il cibo non è andato tutto liscio: un giornalista ha inquadrato una cirimoia e la IA di Meta ha provato più volte a indovinare senza dare il giusto risultato (possiamo comprenderla in fondo).

Infine, hanno messo alla prova la IA con le traduzioni di testi e hanno scoperto che le uniche lingue supportate sono l'inglese, l'italiano, il francese, lo spagnolo e il tedesco e che fa un buon lavoro. Insomma, sicuramente non si tratta di una tecnologia perfetta e, quindi, avrà bisogno di essere affinata, però in molti casi funziona bene e può essere un punto di svolta per questo tipo di prodotto.

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