La chiusura di Vanced, avvenuta improvvisamente la scorsa settimana, ha suscitato clamore proprio per via del fatto che il tutto sia avvenuto in maniera completamente inaspettata. Da un giorno all'altro il team ha ricevuto un cease and desist da parte di Google che ha immediatamente bloccato ogni sviluppo attuale e futuro del progetto, portando il team ad interrompere ogni lavoro sull'applicazione che permetteva di fruire di un'esperienza YouTube simile a quella offerta con l'abbonamento Premium, ovviamente in forma del tutto gratuita.
A qualche giorno dall'accaduto, il team di Vanced ha pubblicato un nuovo post sul suo blog per chiarire gli aspetti che hanno portato alla chiusura, andando a smentire tutte le voci che sono circolate nel frattempo in rete, le quali suggerivano che ci potessero essere ulteriori ragioni per le quali Google avesse deciso di intervenire in maniera così netta. Vediamo di cosa si tratta.
CHIUSURA DI VANCED: LE NOTIZIE FALSE
Il post sul blog ufficiale pone a tacere diverse voci emerse nelle ultime ore, tra cui quelle che legavano la chiusura del progetto al recente lancio degli NFT di Vanced o il fatto che il progetto sia finito sotto l'attenzione di Google da quando il canale LTT ne ha parlato in un suo recente video, riferendo che Vanced stava lavorando alla possibilità di ripristinare la visualizzazione dei non mi piace su YouTube (rimossa da qualche tempo).
Respinte anche le voci secondo cui Vanced sia stata chiusa in quanto app pirata, anche se in questo caso il team ha cercato appigli particolarmente forzati e selezionati con cura per difendere la sua tesi (ma ci arriviamo dopo), sostenendo che il danno economico causato dalla rimozione della pubblicità con Vanced è tutto sommato trascurabile (sia per Google che per i creators) e che l'implementazione della funzione picture in picture non può essere interpretata come pirateria, anche perché altre piattaforme come VLC la continuano ad implementare.
Oltre a ciò è stato smentito anche ogni possibile legame con la Russia, dal momento che si vociferava che alcuni membri del team di sviluppo fossero russi e che la ritorsione di Google sia arrivata anche in risposta alla guerra in corso contro l'Ucraina.
IL VERO MOTIVO DELLA CHIUSURA
Se quindi tutti questi aspetti, sicuramente validi, non sono legati alla chiusura di Vanced, qual è stato il motivo reale? Il team ha sostanzialmente confermato che le uniche motivazioni alla base del cease and desist di Google riguardano l'infrazione di diversi copyright, tra cui l'utilizzo di loghi e brand associati a YouTube senza alcun permesso da parte della casa madre.
Questo ha portato l'azienda di Mountain View a richiedere il blocco immediato di Vanced e la rimozione di tutti i link per il download, tuttavia il team ha anche svelato che non intende proseguire il progetto in alcun modo e che non verrà rilasciato neanche il codice sorgente dell'applicazione, in quanto potrebbe essere fonte di guai per il gruppo, invitando gli utenti a non farne richiesta.
TONI SBAGLIATI E UNA MOTIVAZIONE CHE NON REGGE
I punti citati dal team di Vanced sono senza dubbio validi in termini assoluti, ma in ogni caso tradiscono una certa faccia tosta da parte del gruppo, specialmente quando vengono utilizzate motivazioni come "Vanced non ha mai obbligato nessuno ad usare l'app", "ma i creators non guadagnano milioni dalla pubblicità" o ancora "ma gli ad-block esistono da prima di noi".
Il fatto che l'applicazione sia stata tollerata sino ad un certo punto, non legittimava in alcun modo la sua esistenza; si è sempre trattato di uno strumento che operava all'interno di una zona grigia e che permetteva di aggirare i limiti della piattaforma per i quali Google aveva previsto l'esistenza di un piano a pagamento in grado di rimuoverli.
Non è questa la sede per discutere di quanto Google possa aver marciato sopra la questione Vanced e i motivi per cui non sia intervenuta prima, tuttavia giustificarsi dietro al benaltrismo, buttare nella mischia VLC e affrontare generalmente ogni punto della vicenda con i toni del "ma lo fanno anche gli altri/ma alla fine non è illegale", non è certo il modo più elegante per uscire dalla scena.
Anche perché, se fosse vero che la vicenda orbiti effettivamente solo attorno alle questioni evidenziate da Vanced - ovvero l'infrazione dei copyright, i problemi legati ai loghi e così via -, il team non avrebbe avuto alcun problema ad eliminare tutte le criticità, magari anche attraverso un rebrand del progetto, cosa che non è successa e non accadrà, stando a quanto dichiarato. Il progetto Vanced, infatti, termina qui e non c'è l'intenzione di riprenderlo in alcuna sua forma in futuro.
È chiaro quindi che l'intervento di Google è avvenuto sugli aspetti che potevano essere contestati immediatamente e senza possibilità d'appello, ma che sotto accusa non c'è solo l'infrazione dei copyright citati, ma proprio tutto il sistema Vanced nel complesso di tutto il pacchetto offerto.
VIDEO