La gente va in giro con Apple Vision Pro in faccia (e va bene così)

9 months ago 179

Dal lancio di Apple Vision Pro sul mercato (per ora solo statunitense) i contenuti a riguardo si sono rapidamente moltiplicati in rete. Comprensibile visto l'interesse per il primo prodotto Apple da lungo tempo in una nuova categoria di mercato. Se siete curiosi qui abbiamo riassunto un po' di recensioni di Apple Vision Pro.

Ma il tipo di contenuto che più mi ha stupito sono quelli che hanno riempito i social, dove si vedono persone che utilizzano Apple Vision Pro in contesti pubblici, lontani quindi dall'abitazione o dall'ufficio dove abbiamo immaginato di veder utilizzati prodotti come questi.

Ci sono persone che utilizzano Apple Vision Pro in metro, in piscina o in skateboard. Persone che attraversano la strada e persone che al "volante" di una Tesla a guida autonoma si dilettano con il loro nuovo visore di Apple. A ben vedere pochi di questi video possono considerarsi davvero genuini: alcuni sono famosi influencer di tecnologia, altri sono "wannabe" influencer e altri ancora sono persone che "recitano" sapendo di essere ripresi.

Su tutti l'ormai virale video del ragazzo in metro che scrive digitando nell'aria indossando un Apple Vision Pro: sappiamo che i giroscopi di questi prodotti rendono impossibile l'utilizzo in mezzi come la metropolitana e sappiamo anche che la tastiera di questo visore non supporta il multitouch.

In tutti i casi però questi video hanno scatenato reazioni fortissime nelle persone che, come spesso succede in questi casi si sono riversate nei commenti per esprimere il proprio disappunto. O la propria approvazione.

Sicuramente incontrare una persona che indossa Apple Vision Pro, o un altro visore AR, per strada susciterà scalpore almeno ancora per qualche anno, ma forse dovremo iniziare a riconoscere che non è poi così strano. La persone che indossa questo visore infatti, al netto che a noi sembri totalmente immersa in un altro universo, in realtà vede senza problemi, al netto di qualche limite tecnologico, il mondo attorno a sé. Non è quindi estraneo a quello che gli succede attorno e alle altre persone.

Per molti versi è sicuramente più presente rispetto a tutte le persone che camminando utilizzano lo smartphone. E quello non ci sembra affatto una stranezza.

Le persone che ritengono una persona con un Apple Vision Pro in testa degna di ironia forse non si ricordano cosa si diceva quando le prime persone indossavano degli auricolari Bluetooth (sì quelli enormi su un solo orecchio) per strada o chi ancora prima utilizzava un Walkman isolandosi con la musica dal mondo circostante (lo ammetto, non sono abbastanza vecchio per questo, ma sono sicuro di poter immaginare).

E se Apple Vision Pro sembra un prodotto un po' goffo, con le sue dimensioni non trascurabili e con il lungo cavo che conduce al mattoncino di alimentazione che terrete in tasca, bisogna ricordarsi che anche le cuffie true wireless discendono dagli auricolari Bluetooth per le chiamate e che Spotify discende dai Walkman. Prodotti come Apple Vision Pro e Oculus Rift 3 (con cui Jakidale aveva già fatto un estremo esperimento indossandolo per 24 ore senza interruzione) sono solo le prime versioni di quello che nel tempo sicuramente diventerà un prodotto decisamente diverso in termini di dimensioni, prestazioni e autonomia, rispetto a quello che conosciamo oggi.

Questo non vuol dire che i visori AR diventeranno un sicuro prodotto di successo, molto dipenderà da quante persone ne trarranno davvero utilità nel quotidiano, ma sicuramente giudicare una tecnologia ridicola (o già morta) guardando la prima iterazione, e come questa viene usata, non è il modo corretto di approcciarsi dalla tecnologia stessa.

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