La Guida Autonoma è il futuro? L'abbiamo provata per le strade di New York | Video

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La Guida Autonoma il futuro? L'abbiamo provata per le strade di New York | Video

14 Luglio 2024 0

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Durante l'ultimo viaggio a New York, dedicato alla scoperta dei nuovi Motorola Razr 50, ho avuto l'occasione di salire a bordo di un'auto che si guida da sola, o perlomeno che guida sotto la nostra supervisione.

Già perché la guida autonoma di Tesla, l'auto che ci ha permesso di fare questa esperienza, è stata rinominata di recente da Full Self Driving Beta a Full Self Driving (Supervised), dove per l'appunto svetta l'aggettivo tra parentesi supervisionata.

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Di recente infatti il programma a guida autonoma è sì uscito dalla beta, ma richiede che il guidatore ponga sempre attenzione a ciò che accade attorno a lui. Che sia un pedone che attraversa fuori dalle strisce pedonali, un ciclista, un'auto che frena all'improvviso o tutte quelle situazioni dove l'auto è sì in grado di prevenire la problematica, molto probabilmente, ma non affidabile e reattiva come potremmo essere noi.

Seppur poi non venga più chiamato "Beta" c'è da ricordare che arrivano spesso e regolarmente aggiornamenti, come ci raccontava la nostra guida, supponendo che seppur ora il programma sia affidabile c'è ancora costantemente un processo di affinamento.

DIMENTICATEVI DI ESSERE A BORDO DI UNA TESLA

Come ho precisato nel video, il focus di questo articolo è la guida autonoma, la sua capacità di portarci da un punto A ad un punto B anche di fronte ad eventuali deviazioni o problematiche e tutto ciò in sicurezza, restituendoci una sensazione di guida naturale e tutto sommato umana.

A maggior ragione, dopo aver fatto questa esperienza, reputo che un sistema di guida autonoma di questo tipo gioverebbe a tutti e che questo sistema di guida sia completamente scollegato dall'essere basato su un'auto elettrica, a benzina, diesel o idrogeno.

Ho una Hyundai i20 mk III, pagata alla fine di tutto 20.000 euro e, se non usassi CarPlay o Android Auto wireless, probabilmente mi troverei di fronte ad un sistema di infotainment inutile, con evidenti lag e graficamente spartano.

Se penso che, ovviamente considerando gli incentivi, una Tesla Model 3 non è costata poi tanto di più a molte persone, è assurdo il gap tecnologico in fattori come questo, un gap che non guarda in faccia il tipo di carburante del veicolo. I requisiti per attuare questa guida sono diversi. Qui quelli generali, anche se va specificato che Tesla non utilizza LiDAR e Radar.

Sensori:

  • LiDAR (Light Detection and Ranging): Misura la distanza dagli oggetti utilizzando impulsi laser, creando una mappa 3D dettagliata dell'ambiente circostante.
  • Radar: Utilizza onde radio per rilevare la posizione e la velocità degli oggetti, anche in condizioni di scarsa visibilità.
  • Telecamere: Catturano immagini ad alta risoluzione dell'ambiente, consentendo al sistema di identificare oggetti, segnali stradali e ostacoli.
  • Sensori a ultrasuoni: Misurano la distanza da oggetti vicini, utili per manovre di parcheggio e rilevamento di ostacoli a bassa velocità.
  • GPS: Fornisce informazioni sulla posizione e sulla direzione del veicolo, consentendo al sistema di seguire una mappa e pianificare il percorso.

Hardware e software:

  • Unità di elaborazione ad alte prestazioni: Per elaborare rapidamente i dati provenienti dai sensori e prendere decisioni in tempo reale.
  • Software di intelligenza artificiale: Per analizzare i dati dei sensori, riconoscere oggetti e situazioni, pianificare il percorso e controllare il veicolo.
  • Mappe ad alta definizione: Per fornire al sistema informazioni dettagliate sulle strade, i limiti di velocità, i segnali stradali e altri elementi importanti.

Altri requisiti:

  • Connettività: Per comunicare con altri veicoli e infrastrutture, scambiare informazioni sul traffico e migliorare la sicurezza.
  • Ridondanza: Per garantire la sicurezza in caso di guasto di un componente, ad esempio, utilizzando più sensori per rilevare lo stesso oggetto.
  • Interfaccia utente: Per comunicare con il conducente e fornire informazioni sullo stato del sistema e sulle decisioni prese.

Lato sensori a conti fatti la Tesla ha le stesse funzioni della mia auto: una manciata di telecamere. Già perché ad oggi questo sistema di guida autonoma è basato prettamente sulle telecamere montate a bordo delle Tesla, una situazione strana e che inizialmente potrebbe metterci fuori comfort.

Spesso anche durante il parcheggio ancora non facciamo affidamento al 100% su di esse, quanto possono essere affidabile per permetterci di guidare autonomamente? A quanto pare e come vi racconterò tra poco abbastanza da far sembrare la guida umana e sicura. Lato hardware e software invece Tesla ha tutti i requisiti elencati sopra, con le mappe che si basano su Google Maps.

LA PRIMA CONFIGURAZIONE

Una volta saliti a bordo della nostra auto la prima operazione effettuata dal conducente è stata impostare il navigatore per andare da un punto A ad un punto B. Non possiamo metterci su strada ed attivare una guida autonoma indipendente dal percorso, ovviamente.

Ciò che possiamo fare durante la guida è creare delle "deviazioni istantanee". Basterà difatti mettere la freccia per far rielaborare il percorso in una frazione di secondi all'auto e creare un nuovo percorso. Questo rientra sempre nel "supervised" perché se magari vediamo un incidente a distanza, del traffico, una situazione di pericolo e ci troviamo ancora in una situazione di poter evitare ciò, possiamo anticipare l'auto ed evitare il problema.


Anche dare un po' di gas in più non disattiverà completamente la guida autonoma, al massimo l'Autosteer (il controllo del volante) nel caso sia fatto in modo repentino e ci verrà in ogni caso notificato in anteprima, idem frenando manualmente. Questo perché accelerare o frenare manualmente viene in primis visto come un modo di correggere la guida autonoma. Una volta configurato il tutto possiamo anche scegliere fra tre livelli di guida, disponibili anche per l'Autopilot:

  • Chill (Rilassato): si mantiene una distanza maggiore dal veicolo che precede e accelera/decelera in modo più graduale. È ideale per una guida più tranquilla e confortevole.
  • Average (Medio): Questa è l'impostazione predefinita e offre un equilibrio tra comfort e reattività. Si mantiene una distanza media dal veicolo che precede e accelera/decelera in modo moderato.
  • Assertive (Assertivo): In questa modalità, l'auto mantiene una distanza più ravvicinata dal veicolo che precede e accelera/decelera in modo più rapido. È ideale per una guida più sportiva e dinamica.

Dopo aver avuto modo di sperimentare i tre profili tra le trafficate strade di Manhattan vi posso dire che Assertive è più assimilabile allo stile di guida "italiano", con questa modalità praticamente nessuno ci ha suonato perché eravamo troppo poco reattivi nelle ripartenze o di fronte a situazioni di pericolo, come auto in seconda fila con le quattro frecce e sportelli aperti.

In Average l'auto era leggermente meno reattiva, tanto da farmi girare in qualche occasione verso il guidatore per cercare di capire cosa stesse accadendo, mentre in Chill preparatevi a grandi clacsonate da chi è dietro di noi poiché in una città frenetica come New York ma anche Milano, Napoli o Roma nessuno vi concederà anche solo quel secondo extra in mezzo al traffico per ripartire o svoltare.

MEGLIO DI COME GUIDA IL TUO AMICO

Vi sarà sicuramente capitato di essere a bordo di una auto guidata da quella persona completamente inaffidabile, pericolosissima ad ogni svolta, che non mette mai la freccia, che sbanda continuamente in autostrada e via dicendo. Nel mio specifico caso sono anche abituato alla guida di mia madre, che seppur abbia sei marce a disposizione è ancora convinta che oltre la quarta non ci sia nulla. In tante di queste situazioni ci si accorge di come un sistema di FSD (Full Self Driving) sia molto più affidabile e sicuro. Anche con il profilo di guida su Assertivo l'auto è tendenzialmente conservatrice, cercando in primis di evitare situazioni di pericolo.

La sicurezza massima, in ogni caso, sarebbero forse scelte come rendere la patente meno facilmente accessibile a chiunque, ma questo è un discorso ampio e pieni di variabili che andrebbe affrontato in separata sede. Vi cito soltanto il mio esame di guida di 10 anni fa: esaminatore che arriva in ritardo di 1 ora ed il mio esame è stato letteralmente una rotonda di un paese deserto in piena estate, chi non lo avrebbe passato? Una settimana dopo in autostrada, per la prima volta, poiché non avevo mai avuto una lezione obbligatoria a riguardo, un vero pericolo pubblico.

L'auto in ogni caso, a differenza nostra, non soffre lo stress di una giornata lavorativa, distrazioni perché stiamo sbraitando al telefono con qualcuno, frustrazione e più che altro stanchezza. Ciò è fondamentale e proprio qualche giorno fa vi ho portato la recensione di una dashcam, la 70Mai A510, dove in giusto qualche minuto di video abbiamo potuto vedere cose assurde come sorpassi in corsia di emergenza e sorpassi in corsia di svolta.

Penso anche a tutte quelle persone che ogni giorno si mettono alla guida e passano, non ironicamente, più del 50% del tempo alla guida al telefono, pensando che basteranno gli ADAS a salvarli. Se abitate a Roma scene come queste sono l'ABC del raccordo. Se tutte queste persone avessero un sistema di guida autonoma, mi sentirei decisamente più al sicuro a guidare tra le strade di Roma, per quanto loro continuerebbero forse a distrarsi al telefono ancor di più.

MA SE TI DISTRAI "PAGHI"

Il Full Self Driving Supervised di Tesla non è solo protettivo nei confronti di chi c'è all'esterno dell'auto ma in primis per chi è alla guida. In che modo? Integrando un sistema di "Strikeouts" o per meglio dire "Warnings", avvertimenti.

Dopo cinque volte che l'auto rileverà una nostra eccessiva distrazione alla guida riceveremo uno stop di una settimana dal poter sfruttare la feature della guida autonoma. Se pensate al fatto che il FSD al momento costa circa 8000$ una tantum o 99$ dollari al mese, è una bella punizione venir privati di un qualcosa che stiamo pagando profumatamente.

Non è invece pensato un ban definitivo dal sistema, anche dopo ripetute volte che infrangiamo questo sistema di avvertimenti.

VANTAGGI E LIMITI

Il vantaggio cardine di un sistema del genere è ovviamente la possibilità di lasciare la guida alla nostra auto mentre noi ci possiamo concentrare su aspetti come un pedone che attraversa, ciclisti, incroci pericolosi o via dicendo, insomma essere attenti all'ambiente circostante.

Il nostro grado di attenzione viene proprio monitorato da un sistema di fotocamere e sensori interni all'abitacolo, così da notificarci quando siamo troppo distratti o stanchi per proseguire la guida.

Nel nostro caso abbiamo potuto notificare come l'autista sia intervenuto più volte per anticipare l'auto, che magari avrebbe effettuato una brusca frenata, con qualche pedone che ha attraversato la strada immediatamente, con una svolta secca e fuori dalle strisce pedonali.

In realtà l'auto riesce spesso ad anticipare anche autonomamente queste situazioni, grazie all'incredibile capacità di mappatura che riesce a fare con le telecamere. Fa paura avere a schermo una mappa della città così viva in tempo reale e fluida, tra semafori, pedoni, motociclisti, biciclette, incroci dove riusciamo già a schermo a vedere cosa ci sia ai nostri lati, pedoni nascosti dietro alle auto e via dicendo.

Come vi abbiamo raccontato, la navigazione è basata su Google Maps ed il GPS ma la mappa viene poi ricreata di fronte a noi anche grazie alle telecamere. Se tutto ciò è possibile tramite soltanto delle telecamere non immagino che esperienza incredibile si possa avere unendo ciò ad ulteriori sistemi di mappatura e rilevamento. Anche perché il limite delle fotocamere c'è ed è inevitabile: la guida in notturna.

Seppur il nostro autista ci abbia raccontato della sua vita nel Westchester, un quartiere decisamente più rurale e periferico, nel quale riesce a sfruttare il Full Self Driving per ogni operazione del quotidiano, ci risulta difficile pensare che l'auto in notturna mantenga la stessa affidabilità di una guida in situazioni di perfetta illuminazione. Le telecamere restano telecamere e anche con grandi sensori ed ottime lenti soffronto enormemente il buio.

Se una strada laterale non è illuminata è probabile che un pedone magari dietro ad una auto non venga riconosciuto e magari un suo attraversamento inavvertito della strada potrebbe non essere calcolato preventivamente dall'auto. Insomma il sistema rimane perfettamente attivo e sfruttabile, ma è indubbio che diventi meno sicuro. Anche una eventuale buca, comune nelle nostre strade, non viene ancora notificata dal FSD ed evitata, un bel grattacapo italiano.

LA GUIDA AUTONOMA IL FUTURO?

Certamente il nostro futuro automobilistico sarà sempre più ricco di sistemi simili al Full Self Drive di Tesla. Di recente abbiamo visto Nissan sperimentarlo sulla sua Arya, BMW, Renault soltanto per il trasporto pubblico, Volkswagen in collaborazione con Mobileye e via dicendo. Ciò però non significa che questo sia e sarà l'unico sistema di guida a disposizione.

Come abbiamo visto noi siamo sempre l'elemento cardine all'interno dell'abitacolo e gli unici responsabili della sicurezza alla guida. Non solo perché guida autonoma non significa che possiamo intervenire in ogni momento e, nel caso volessimo guidare, poterla disattivare in ogni circostanza. Full self driving non significa meno derapate, una cosa non esclude l'altra.

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Se penso però, ad oggi, un mondo dove ogni auto ha la possibilità di sfruttare questa feature e magari di far dialogare tra loro le auto, così da ottimizzare ancor di più il tutto, non potrei che esserne felice.

Guidare non è sempre un qualcosa che si fa per piacere, spesso siamo costretti a passare ore ed ore nel traffico, con i soliti percorsi casa-lavoro. Se questa routine, indubbiamente noiosa, ci venisse semplificata con una guida autonoma supervisionata, molte persone sicuramente ne gioverebbero, a livello fisico e mentale.

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Il vero problema è che troppo spesso funzioni che dovrebbero essere degli standard, come telecamere di sicurezza, sensori di prossimità e infotainment, ci vengono propinate come extra per dei costi salatissimi.

Prendo il mio specifico caso: per avere ulteriori sensori di prossimità frontali, cambio automatico per il cruise control adattivo, telecamere extra posteriore ed un infotainment più smart avrei dovuto pagare dai 1000 ai 2000 euro per ogni singola funzione, arrivando a pagare una semplice segmento B anche 30.000-40.000 euro.

Se tanto mi da tanto quanto mi avrebbero fatto pagare un infotainment e sistema di tracciamento in grado di gestire un FSD? Pagare 40.000-50.000 euro per una macchina cittadina è certamente impensabile, con gli stipendi attuali, ed escluso il software di utilizzo che prima o poi dovrà diventare uno standard, è impensabile far pagare tecnologie accessibili e fondamentali per la sicurezza così tanto, a prescindere dalla guida autonoma.

Ad oggi, probabilmente, è questo che affascina più della Tesla, come auto, che abbiamo sfruttato per questa esperienza: la capacità ad un prezzo umano di integrare e poter sfruttare funzioni impensabili per la concorrenza, il tutto avendo a listino tre modelli giusto da qualche anno, il 2012 a conti fatti.

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