La Russia è pronta a lanciare cyberattacchi guidati dall’AI contro gli Stati membri della Nato

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Così ammonisce il ministro per le Relazioni intergovernative del Regno Unito, Pat McFadden, nel corso di una conferenza sulla cyber defense della Organizzazione intergovernativa a Lancaster House (Londra). C’è il timore fondato che Mosca “non esiterà” a sfruttare le vulnerabilità nella difesa per colpire le imprese britanniche. Quindi l’invito agli alleati: “Non sminuite le nuove, reali minacce informatiche”.

La Russia si appresta a lanciare una serie di cyberattacchi guidati dall’AI contro il Regno Unito e altri paesi membri della Nato, nel tentativo di fiaccare il supporto all’Ucraina. Come sottolinea il Guardian, l’ammonimento è del ministro per le Relazioni intergovernative del Regno Unito, Pat McFadden. Proprio il cancelliere del Ducato di Lancaster, intervenendo alla conferenza sulla cyber defense della Nato, ammette: “L’impatto militare convenzionale è un conto. Ma combattere la cyberwar può risultare destabilizzante e debilitante. Sferrando un attacco informatico, la Russia può spegnere le luci per milioni di persone. Può mettere fuori uso le reti elettriche. È la guerra celata che Mosca sta conducendo contro l’Ucraina”.

Convinto che la Russianon esiterà” a fare leva sulle vulnerabilità nella difesa per colpire le imprese britanniche“, McFadden ammonisce gli alleati a non minimizzare le nuove, reali minacce informatiche provenienti da Mosca. E ancora, il ministro per le Relazioni intergovernative del Regno Unito ha fatto riferimento ai cosiddetti “hacktivisti non ufficiali” nonché ai cyber mercenari, che offrono una vasta gamma di servizi militari e di sicurezza utilizzabili nel cyberspazio per obiettivi illeciti, inclusa la raccolta dei dati e lo spionaggio. Professionisti che non sono direttamente sotto il controllo del Cremlino, ma al contempo “possono agire con impunità, purché non operino contro gli interessi di Vladimir Putin”.

La Unit 29155 russa così temuta in Europa

Definendo la Russiaeccezionalmente aggressiva e sconsiderata nel dominio informatico“, McFadden richiama specificamente l’Unità 29155, accusata di cyberattacchi alle infrastrutture critiche di Nato, Ue ed Ucraina. Ramo dello stato maggiore delle forze armate, la Gru Unit 29155 è l’agenzia di intelligence militare vicina al Cremlino (Gru è l’acronimo di “Glavnoe razvedyvatel’noe upravlenie”: “Direttorato principale per le attività informative offensive”), ma al contrario dei servizi di intelligence di Mosca dell’Fsb (“Federál’naja služba bezopásnosti”) e del Svr (“Služba vnešnej razvedki”) che fanno capo alla presidenza della Federazione Russa, dipende dal ministero della Difesa e dal suo capo di Stato maggiore.

Su questa sezione albergano i sospetti, tra gli altri – come racconta Business Insider – della messa in atto di una campagna di destabilizzazione politica in Moldavia nel 2016. Addirittura un anno dopo, scrive France 24, le agenzie di intelligence spagnole hanno scovato agenti dell’Unità 29155 nel corso delle manifestazioni per l’indipendenza catalana.

Diffusi i dati di 7.700 militari della Brigata Azov

La notizia fa il giro del mondo (India inclusa): ad agosto, i nomi, le fotografie, gli indirizzi di casa e i dati personali di circa 7.700 combattenti del battaglione nazionalista ucraino Azov sono stati rilasciati online dai criminal hacker russi di RaHDIt, collettivo già protagonista di altri colpi simili e di attacchi informatici a centinaia di siti web ucraini (nonché della pubblicazione dei dati personali di migliaia di agenti dei servizi di sicurezza, di intelligence militare, di intelligence estera dell’Ucraina e di dipendenti degli uffici di reclutamento).

Presenti in elenco anche cittadini stranieri (come quello, ad esempio, dello svedese Mathias Gustavsson, classe 1975, catturato nel 2022 e scambiato con un soldato russo). Nel caso specifico, come confermato da RaHDIt alle agenzie russe (paese che detiene il primato del cybercrime in Europa e insieme alla Cina e all’Iran, si affida sempre più alle reti criminali per perpetrare operazioni di spionaggio informatico e hacking contro gli avversari, come emerge dal report del 23 ottobre 2024 di Microsoft) si tratta della più imponente fuga di dati personali di combattenti che lottano a fianco dell’Ucraina.

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