La Russia pronta a lanciare l'alternativa a Play Store il 9 maggio
30 Marzo 2022 0
Le sanzioni che hanno colpito la Russia in seguito alla sua aggressione nei confronti dell'Ucraina hanno riguardato anche il mondo del tech e in particolare il Google Play Store, il quale dallo scorso 10 marzo non permette di effettuare alcuna transazione finanziaria. Ciò impedisce agli utenti russi di accedere ad applicazioni e servizi sui propri dispositivi Android, ma sembra che questa situazione sia destinata a cambiare nel corso delle prossime settimane.
LA RUSSIA PREPARA L'ALTERNATIVA AL PLAY STORE
No, nessun ripensamento da parte di Google, bensì pare che alcuni sviluppatori russi stiano lavorando ad una vera e propria alternativa allo store ufficiale di Android che dovrebbe essere rilasciata il prossimo 9 maggio. I dettagli arrivano da un nuovo report di Reuters, dal quale emerge che lo store digitale prenderà il nome di NashStore ("il nostro store" in russo) e sarà sviluppato da Digital Platforms, un'organizzazione russa che si occupa del tema dello sviluppo digitale.
Secondo quanto riferito da Vladimir Zykov, a capo dei progetti di Digital Platforms, questa mossa si è resa necessaria in quanto gli utenti russi sono ormai tagliati fuori dall'utilizzo completo del Play Store e moltissimi sviluppatori hanno perso la propria fonte di reddito a causa del blocco delle transazioni.
NashStore offrirà anche la piena compatibilità con le carte della banca Russian Mir e dovrebbe diventare di fatto lo store Android ufficiale russo. La data scelta per il suo lancio non è causale, in quanto il 9 maggio viene celebrata la Giornata della Vittoria, in ricordo del trionfo dell'Unione Sovietica nei confronti della Germania nazista, e in questa occasione viene solitamente svolta una parata militare durante la quale vengono mostrati gli ultimi ritrovati bellici del Paese.
LA RUSSIA SI AVVICINA AL MODELLO CINESE
Il debutto di NashStore potrebbe rappresentare un punto di non ritorno per il mercato mobile russo, dal momento che si tratta del tassello necessario per compiere la transizione verso un modello molto più simile a quello cinese, nel quale il controllo di Google su Android viene praticamente azzerato. L'implementazione di soluzioni sviluppate internamente, infatti, può dare inizio ad un effetto domino che porterà alla graduale rimozione di tutti i servizi Google rimanenti (e alla sostituzione di quelli bloccati), anche se resta da capire se la Russia sia effettivamente in grado di effettuare una transizione simile in poche settimane.
Data la svolta russa nei confronti della pirateria, è altamente probabile che la prima versione di NashStore non sia altro che un enorme raccoglitore di APK prelevati da fonti esterne al Play Store e riuniti in una sola app, con funzionalità basilari come le notifiche di aggiornamento e poco altro ancora. Tutti questi dettagli saranno sicuramente più chiari tra qualche settimana, quando lo store verrà ufficializzato.