La transizione energetica è un processo di passaggio dall'utilizzo di fonti energetiche basate sul fossile a fonti di energia rinnovabile e si tratta di una fase che richiede tempo. Eppure l'Unione Europea grazie alle sue riforme e ai suoi regolamenti sta andando nella giusta direzione.
A confermarlo è il centro di ricerca indipendente Ember, che ha condotto un'analisi sul progresso della transizione verso fonti di energia più sostenibili nel 2023 e che ha dichiarato che finalmente il mix di fonti energetiche rinnovabili sta diventando centrale nella fornitura elettrica europea.
Un altro dato essenziale emerso è che le fonti di elettricità di natura fossile, cioè carbone e gas, hanno raggiunto la loro quota percentuale più bassa, pari a meno di un terzo della generazione totale di energia elettrica in Europa.
Come si può notare dall'immagine riportata di seguito, la generazione di elettricità grazie al carbone è diminuita del 26% rispetto al 2022, mentre la produzione di elettricità tramite il gas è diminuita del 15%: è un risultato considerevole perché si tratta della più grande riduzione di inquinamento del settore energetico, anche maggiore rispetto al periodo di lockdown del 2020.
L'Unione Europea aveva già iniziato a fare a meno del carbone per produrre energia elettrica, come si può notare nel grafico in basso, ma la guerra in Ucraina ha complicato la situazione, perché alcuni Paesi hanno deciso di riattivare le centrali a carbone che stavano dismettendo per far fronte alla mancanza del gas russo.
Tuttavia, la crisi energetica che si era creata ha posto la questione dell'urgenza di una transizione energetica verso nuove fonti, che secondo alcuni è stata accelerata proprio a causa della necessità, portando i privati a ricercare fonti rinnovabili e gli Stati a investire in impianti eolici e solari.
Infatti, si può notare che l'energia elettrica ricavata dall'eolico ha raggiunto uno storico traguardo: ha raggiunto il 18% della produzione totale di elettricità e ha superato il gas. Inoltre, sono aumentate anche l'energia prodotta da fonti idriche (dopo un calo dovuto ai periodi di siccità del 2022) e quella prodotta da fonti solari, che hanno portato le fonti rinnovabili a raggiungere la quota del 44% del mix energetico europeo.
Nel mare delle buone notizie non bisogna però adagiarsi sugli allori, perché si presuppone che in futuro la richiesta di energia elettrica aumenterà (anche a fronte di un aumento della diffusione delle auto elettriche) e tutta l'Unione Europea dovrà impegnarsi ulteriormente per raggiungere gli obiettivi che si è fissata negli ultimi anni e, quindi, dovrà migliorare quanto fatto fino ad ora.